Oggi, Riva del Garda.
Sandropan non conosce i suoi avversari, ma è convinto di essere sesto su sei. Non va piano, ma sfortunatamente gli altri vanno più forte di lui.Al secondo giro, in una curva che dall' asfalto conduce in un vigneto, cade rovinosamente. Male, malissimo, male cane.
Sandropan soffre, ma intanto pensa di che quella caduta almeno avrà il merito di avere posto fine al suo martirio; la gara è dura, le salite si fanno sentire, con questo caldo.
Mentre un Buon Uomo cerca di soccorrerlo, il Maestro riconosce il numero di gara di un gentleman che sta transitando: Allora non era ultimo, c'era un altro dietro di lui! In pochi istanti si convince che il male cane non è così tanto cane, quindi in un menchenonsidica risale in sella e si lancia all'inseguimento dell'ultimo ora penultimo.
Il terzo giro è il più duro, ma con la ritrovata motivazione il Superbo sale sulla salita con quella disinvoltura di cui solo lui è capace, e colui che era ultimo e ora penultimo ritorna finalmente ad essere ultimo.
La sorpresa è all'arrivo, quando Sandropan, che alla partenza aveva contato sei gentleman, viene a sapere di essere settimo, e così anzichè essere quinto su sei è diventato settimo su otto, su sei.
La missione, anche oggi, è compiuta.
Ecco dunque la fresca dichiarazione del Maestro di Vita:
" Mi sono proprio divertito, una gara bellissima in un posto bellissimo, valeva proprio la pena esserci. Peccato per quella caduta, ma sono cose che capitano, non voglio accusare nessuno..."
Che cosa significa quest'ultima frase? Qual'è il messaggio che il Maestro vorrebbe astutamente far passare? Chi mai potrebbe essere accusato di averlo fatto cadere visto che in quel punto, per sua stessa ammissione, era da solo?
Solo in Trentino capiscono quanto vale veramente Sandropan, che viene premiato con un ricco Sacchettone alla gara di contorno del Criterium Nazionale Giovanile Udace.
Lollo si fotografa nella coppa appena vinta, e porta alla Mamma un'altra maglia da lavare...
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