mercoledì 23 gennaio 2013

Buon Natale, cari Discepoli


Lo avete letto nel titolo. Sandropan mostra i muscoli, e con alteggiamento altezzoso e sprezzante delle tradizioni più radicate, augura Buon Natale con un mese di ritardo, o se volete con undici di anticipo.

A questo punto tutti ci chiediamo cosa possa avere spinto il Maestro a compiere una scelta tanto discutibile e che potrebbe senza dubbio ritorcerglisi contro.
Che ci sia qualcosa dietro a questo sfoggio di anticonformismo militante, di ribellione verso i più comuni sentimenti, come se avesse voluto dire a me del Natale non me ne importa niente, quindi faccio gli auguri quando mi pare e piace? Forse la rabbia per non avere potuto fare ed eventualmente vincere il Campionato Italiano di ciclocross Udace di domenica scorsa?

Ma... a proposito di Udace: Leggetevi questo passaggio della scioccante intervista rilasciata a TuttoBici dal Pm (e ciclista) Benedetto Roberti, e che potete trovare integralmente qui

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Facendo le Gran Fondo, quindi, avrà visto chissà quante cose che non andavano…

«Diciamo che mi sono fatto proprio una bella cultura in materia. Loro non sapevano chi fossi e io prendevo nota di tutto, ho capito certi meccanismi. Bisogna essere ciechi per non vedere certe cose. Il mondo amatoriale è di gran lunga peggiore di quello professionistico. 

Sarebbe da fermare in blocco, fanno cose inaudite, con una facilità e una semplicità che fanno rabbrividire solo al pensiero. Ho visto tantissime persone che si fanno le supposte di cortisone poco prima del via, lì sulla linea di partenza, davanti a tutti. E partecipanti che si iniettano con naturalezza sostanze di ogni tipo. 

Non parliamo poi delle gare sotto l’egida della consulta Udace: sarebbero tutte da chiudere. Sono pericolose e non sono nemmeno gare di ciclismo. Persone di una certa età che vanno a 60 all’ora per due ore di fila: cose che lasciano a bocca aperta. 

Il problema è che nel ciclismo regna la più assoluta stupidità, non l’ignoranza. E la stupidità è molto peggio dell’ignoranza. È più difficile educare, far capire. Una persona ignorante non conosce, ma ha un margine per poter colmare un vuoto, lo stupido è segnato: per sempre. E nel ciclismo di stupidi ce ne sono davvero troppi. Il Ventolin usato come se fosse Iodosan oppure una caramellina al miele. C’è un problema di sottocultura generale. Non si guarda alla salute, non ci si pone alcun problema. Anche se non si hanno delle doti, si fa di tutto per poter arrivare prima dell’amico. Mi creda è una cosa aberrante».
… 

martedì 15 gennaio 2013

Addio sogni di gloria!



"Vede, caro Lei, la Legge prevede che io il suo tesserino glielo debba dare, ma ritengo doveroso avvertirla riguardo al al piccolo difetto cardiaco evidenziato dall'eco-doppler, difetto che non va sottovalutato. Lei oggi sta bene, ma se continua a sottoporre il cuore a stress un domani potrebbe pentirsene. Quindi la pregherei cortesemente di accettare il mio parere professionale, in relazione al suo desiderio di proseguire l'attività agonistica: non faccia il Pirla, cambi sport."

Mamma mia è una cosa grossa questa che il medico sportivo mi sta dicendo. Forse però non sa che io lo sport lo faccio così, tanto per fare, lui non mi conosce, non sa chi è Sandropan, non sa che sono tutt'altro che un fanatico. Provo a giustificarmi, gli dico che le gare le faccio perché accompagno mio figlio e mi annoio a stare a guardare, non è che il cuore lo affatichi più di tanto.
Sto peggiorando la situazione. Dalla sua espressione capisco che ora mi considera ancora più Pirla. Meglio stare zitto e beccarsi la ramanzina. Mi fa dei nomi di professionisti che hanno smesso per problemi alla valvola mitrale (ovviamente non ne conosco nemmeno uno, ma lui non sa che io sono rimasto a Gimondi e Mercks), poi mi descrive dettagliatamente i problemi a cui potrei andare incontro, insomma capisco che ci tiene che il messaggio passi. Lo ringrazio.

Esco con in mano il foglio giallo dell'abilitazione agonistica, che quest'anno è accompagnato da un cartellino giallo. Non si può affatto dire che la missione sia compiuta.
Certo, forse questo medico è più pignolo di altri, probabilmente pensa che io sia uno di quei vecchiacci che si allenano come bestie, magari ha un tantino esagerato, forse ha male interpretato il referto degli esami.
Forse, forse, forse, ma ormai il tarlo del dubbio si è fatto strada nella mia mente di atleta che vede i propri sogni di campione infangersi.
Se me ne fregassi dell'avvertimento e tra dieci o vent'anni mi trovassi nei guai per colpa di quattro gare del put dove se va bene sarò arrivato terzultimo?
Potrei fare altre visite, farmi vedere da altri cardiologi fino a trovare quello che mi dice che posso continuare a gareggiare, ma… ne varrebbe davvero la pena? E se invece fosse già troppo tardi?

La notte mi sveglio e penso a stetoscopi, sale operatorie affollate di medici con la mascherina verde, monitor, cuori aperti, ventricoli sventrati e valvole mitrali trapiantate, poi penso agli amici della mountain bike che mi citofonano dicendo di scendere, ma io rispondo no ragazzi, mi dispiace ma non potrò più essere dei vostri. Andate felici a godervi questa bella giornata primaverile in sella alle vostre biciclette e, quando avrete con soddisfazione raggiunto la vetta, pensate al vostro povero amico che è rimasto in casa a guardare Uno Mattina con Tiberio Timperi in polemica con Barbara D'Urso. Però, è proprio simpatico quel Tiberio lì, invece il Carlo Conti, non lo so, mi piaceva di più una volta, sarà forse da quando si è sposato che... mah.

Cazzo.

Di preciso non ho ancora deciso cosa fare, né con la bici né con le eventuali alternative. Potrei rituffarmi nel windsurf, intensificare il flauto traverso, imparare il sax, riaprire il blog, fare le foto e i filmini alle gare, comprarmi un aereo radiocomandato, costruire una funivia coi lego, andare sui go-kart, in canoa, in barca a vela, fare tardi al sabato sera con gli amici, recuperare una polycar a quattro corsie, passare i pomeriggi dal tabaccaio giocando alle slot machine.

Per ora prendo tempo, ci penserò; ma di sicuro, come dicevano dopo l'11 settembre, nulla sarà più come prima.

Sandropan, the only one.

N.B. Lo spot qui sotto non è sul blog per fini di lucro, ma perché è veramente trashissimo e non ho resistito alla tentazione di pubblicarlo.

venerdì 11 gennaio 2013

E ora Sandropan ha i complessi



Sarà stato il Natale, saranno state le prolungate trasferte londinesi, sarà stata la (parziale) inattività dopo l'infortunio, saranno state le birre al pub, saranno stati  gli amati Ringo di metà mattina. Non si sa bene che cosa, ma qualcosa di sicuro è stato. Ma cosa è stato come, e perché? 
La risposta è semplice: Perchè Sandropan, che è sempre stato magro, ora è diventato grasso. La bilancia, che fin dai tempi dell'adolescenza era rimasta inchiodata sui 70 chili, anzi tra i 68 e i 71 a seconda delle stagioni e dalla quantità di sport, è arrivata a 76 e 2.
Ullapeppa! E il Maestro come l'ha presa?
Ovviamente quella di diventare grasso era l'ultima cosa che si sarebbe aspettato e, come capita in questi casi, sentimenti di varia natura si sono alternati. Dapprima stupore e incredulità, poi delusione e rabbia, infine voglia di reagire. Ma tutte le mattine, davanti allo specchio del bagno, non può fare a meno di piangere osservando il rotolo adiposo che fluttua sopra le anche.
Saprà Sandropan far fronte a questa nuova sfida che lo attende, ovvero quella di riprendere la forma di una volta? Saprà per questo rinunciare ai vizi e agli ozi che in questi ultimi mesi lo hanno posseduto per tornare alla vita francescana dell'Atleta di un tempo che fu?