mercoledì 29 giugno 2011

Arma Segreta

L'arma segreta di Sandropan sarà pronta per la gara di sabato a Buscate?
Pare che il Maestro non abbia intenzione di farsi fregare come ad Oleggio...



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lunedì 27 giugno 2011

La pancia del gruppo

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Mezzogiorno a Milano, vagamente soprappensiero con lo scooterone zigzagando sotto il sole tra auto parcheggiate, auto che parcheggiano, auto che si muovono ovunque tra incroci e semafori e aiuole con l'erba color verde militare e le signore che portano lì il cane a fare i bisogni col guinzaglio a cordicella che si allunga e si riarrotola; il cane abbaia ma non lo sente quasi nessuno perchè, si sa, la città è rumorosa.
A proposito di cane, oggi fa un caldo cane, ma il caldo mi fa piacere; l'estate comincia a farsi sentire sul serio, penso alle vacanze che si avvicinano. Penso al traffico impazzito che c'era qui in piazzale Susa quest' inverno con la pioggia, e penso a come si sta bene oggi;  fa un caldo cane e si guida volentieri, si vede che molti milanesi sono già al mare.
Mentre guido penso, e mentre penso non faccio caso a quelli con gli scooter che mi si mettono di fianco e che scattano al verde come al motogipì. Io ho già dato, come tutti i weekend o quasi. 
Non ho voglia di fare la gara anche con lo scooterone, chissenefrega se scattano prima, poi tanto col quattrocento se voglio li recupero in un attimo. Magari li potessi recuperare così anche in gara. Sabato sono stato un pollo, mi sono fatto proprio fregare come un ciulandero. Se fossi stato un po' più aggressivo di sicuro ce l'avrei fatta a finirla questa cacchio di gara di Oleggio che mi è rimasta qui. Dovrei dar retta a quel mio amico che non ha mai fatto una gara su strada ma mi da ottimi consigli su come dovrei comportarmi nelle gare su strada, e infatti mi ha detto che sarei dovuto stare nella pancia del gruppo. Anche altri mi hanno detto e ripetuto la stessa cosa: Perchè stavi così in fondo? Saresti dovuto stare nella pancia del gruppo. Tutti parlano e consigliano, ma alla fine il ciulandero sono io. Non so se imparerò mai a stare nella benedetta pancia del gruppo. 
Penso a mio figlio che ieri mattina in mountain bike mi ha detto papà tu hai fatto tre gare su strada ed in due ti sei ritirato. Penso che avrei dovuto ridurre il budget della sua bici a favore della mia. Anzichè una bici da dieci chili (la sua) e una da quindici chili (la mia) avrei dovuto prenderne due da dodici e mezzo, poi forse se ne sarebbe riparlato. Ma no, che cattiveria, lui lo fa per spronarmi, e poi quando va bene nelle gare a me fa piacere. E poi non gli ho mica preso la bici da ottomila euro. E poi la bici non vuole dire niente, non posso dare la colpa alla bici. Papà, non so di cosa tu abbia paura, devi solo imparare a stare nella pancia del gruppo. Grazie, un altro duro colpo alla mia autostima. Di questo passo stare nella pancia del gruppo sarà sempre più difficile. Peccato, mi ero così gasato alla gara in autodromo, mi ero illuso di avere abbattuto la barriera psicologica che mi impediva di stare nella pancia del gruppo. Ma poi penso: Cosa vuole mio figlio che quando andiamo in surf non mi vuole mai seguire in mare aperto nelle bocche di Bonifacio? Ha paura di finire nella pancia dello squalo? E' lecito che lui abbia paura di finire nella pancia dello squalo mentre io non ho il diritto di aver paura di stare nella pancia del gruppo? Che poi a guardar bene di squali da noi se ne vedono pochi e quei pochi non mangiano volentieri i windsurfisti, invece nella pancia del gruppo si cade, e quando si cade ci si fa male.
Penso e mentre penso arrivo agli ultimi semafori; vicino ai camion comincia a fare caldo davvero e si passa a fatica anche con lo scooterone. Penso che è una vita che fanno lavori sulla Valassina. Ne vedrò mai la fine? La vedrà mio figlio, o saranno i suoi figli a vederla? E se mai dovesse capitare a me cosa farò, quel giorno sotto al tunnel della SS36 nuovo di zecca illuminato a giorno? Urlerò come un pazzo dalla gioia o mi sfogherò in un pianto liberatorio? Compirò un gesto inconsulto e mi farò esplodere con una cintura esplosiva? Oppure mi unirò alla folla che si abbraccerà come quando l'Italia ha vinto i mondiali di calcio?
Aprò la saracinesca del box, parcheggio lo scooter vicino a Tronitus che mi guarda con gli occhioni lucidi. Sono costretto a promettergli che la prossima volta proverò a stare nella pancia del gruppo.
Scusate lo sfogo.


Sandropan
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domenica 26 giugno 2011

E oggi il ligio Lollo elogia Oleggio

La prima gara su strada è come il primo amore, non si scorda mai.
Ed infatti per il Figliuolo la gara di Oleggio è stata un gran divertimento, un po' perchè era la sua prima con la bici da corsa, e poi perchè era la gara del rientro dopo il fermo per il ginocchio malandato.

Purtroppo non si può dire altrettanto soddisfatto il Padre, il quale nonostante fosse armato di ottime intenzioni e soprattutto ancora in preda all'esaltazione dopo il trionfo ai campionati di Golasecca, non ha saputo reggere il ritmo imposto dai vecchiacci suoi avversari, ed alla fine del secondo giro, dopo circa quaranta chilometri percorsi e a venti dall'arrivo, si è imbambolato in una curva perdendo qualche metro mentre il gruppo rilanciava. Il Maestro, con l'aria in faccia che lo rallentava, ha pianto e urlato disperatamente di aspettarlo, ma nessuno purtroppo lo ha ascoltato.
E così, dopo un fantozziano tentativo di rientro insieme ad uno sparuto gruppetto di disgraziati che aveva subito la stessa malaugurata sorte, il Maestro è stato costretto al ritiro.

Scarso allenamento? Noooooo.
Scarsa motivazione? Noooooo.
Signori, la parola è una sola, ciò che rappresenta l'essenza del Tutto, l'inesorabilità del Destino contro il quale l'Uomo nulla può: la parola è Mediocrità.
Pura, genuina, semplicissima Mediocrità, che dopo aver latitato per un paio di gare e lasciando al Sublime l'illusione di potersi esprimere ai massimi livelli, ieri a Oleggio è tornata prepotentemente alla ribalta, ristabilendo i veri equilibri.
Sandropan è salvo, e finalmente può tirare un respiro di sollievo.

Love, Peace & Mediocrity

Sandropan perde il gruppo - Foto zanzata all'Udacino




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venerdì 24 giugno 2011

Ciclismo amatoriale: L'antidoping è dopato?



Si sente dire in giro che un antidoping serio costa più di 500 euro. Sarà vero?
Molto probabilmente sì.
Lo dicono articoli come questo:

http://www.sport.it/foto/antidoping-ma-quanto-mi-costi

Ma lo dice anche la logica. Perchè i metodi, i principi attivi ed i relativi farmaci dopanti sono tantissimi, così tanti da far sperare a chiunque che non gli facciano mai un antidoping -ed infatti dopo avere letto l'elenco Sandropan ha nascosto il Ventolin per l'asma da fieno sotto a una piastrella del bagno... non si sa mai-

http://www.salute.gov.it/antiDoping/paginaInternaMenu.jsp?id=134&menu=strumentieservizi

Con un numero così impressionante di cose da controllare è chiaro che gli esami devono essere per forza molto complessi, e per questo costano un sacco di soldi.

E' ovvio, se il costo dell'antidoping è un problema per lo sport professionistico, figuriamoci se non lo è per quello amatoriale.Infatti i controlli sono rari, rarissimi, praticamente non ci sono quasi mai, e visti i costi la cosa non stupisce affatto.

Sandropan per esempio sostiene di avere visto una sola volta un controllo, per la precisione alla Gajalonga, ultima o penultima edizione, in cui hanno controllato i primi arrivati tra i Supergentleman A e B (Tutti più o meno tra i 55 e i 75 anni, l'età ideale per doparsi...).
Di quell' antidoping non si è saputo più nulla, ma conoscendo i sospettati, era abbastanza ovvio, oltre che auspicabile, che la cosa non avrebbe avuto seguito.

Arriviamo ora al punto: Questi pur rarissimi ma costosissimi controlli antidoping sono veri o servono solo come spauracchio per qualche ingenuo ciclista?

Sia chiaro che il Maestro di dubbi non ne ha.
Egli è un'anima candida ed è sicurissimo del fatto che, dopo avere acquisito i campioni, gli esami vengono sempre fatti davvero.
Potremmo quindi chiudere qui il discorso, fidandoci dell'opinione del Maestro di Vita, ed invece vogliamo divertirci provando azzardare qualche ipotesi, sia chiaro di pura fantasia.
Per essere precisi le fantasiose ipotesi sono sei, tante quante le facce di un dado.


• Ipotesi numero uno: I giudici pescano qualche povero disgraziato. lo chiudono nello stanzino del bar e lo costringono a fare la pipì nella provetta, poi prendono le provette piene di pipì e le buttano via.

• Ipotesi numero due: I poveri giudici mettono le provette in macchina e se le portano a casa. Il giorno dopo le danno a qualcun'altro che le tiene un po' di tempo nel suo box, e poi le butta via.

• Ipotesi numero tre: Le provette arrivano alla sede zonale o provinciale o regionale che sta in qualche sottoscala di qualche palazzo dove i giudici si trovano tutti i martedì e giovedì dopo cena. La povera signora che va a fare le pulizie non sa proprio dove metterle, e le butta via.

• Ipotesi numero quattro: Le povere provette arrivano a Roma, ma sono in giro da un sacco di tempo e non si sa più di chi è la pipì che c'è dentro, così restano lì fino a che qualcuno non si decide e le butta via.

• Ipotesi numero cinque: Le provette arrivano a un laboratorio di analisi, che fa un normale esame delle urine, per intenderci quello che il medico di base prescrive a chi gli dice di sentirsi un po' giù di tono. A meno che il povero supergentleman B non sia reduce da una serata a base di coca ed escort o non si sia strafatto di eroina mezz'ora prima di fare pipì nessun controllore si potrebbe accorgere di nulla di irregolare.

• Ipotesi numero sei: Il giudice mette le provette in una borsa frigo, diserta il pranzo sociale e corre al laboratorio certificato antidoping più vicino. I controlli vengono eseguiti puntualmente e su tutte le sostanze, e gli eventuali positivi vengono sanzionati. Il Bene vince sul Male, e gli Onesti, quelli che hanno la coscienza pulita, vengono tutelati.

Secondo voi, se dovessimo veramente lanciare questo dado, che numero uscirebbe? Quale tra le fantasiose ipotesi appare come la più verosimile? Cosa bisognerebbe fare per essere sicuri di ciò che accade?  Quanto costerebbe un antidoping per l'antidoping?

martedì 21 giugno 2011

Vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-campione!

Ce l'ha fatta! Sembrava davvero impossibile, e a guardar bene lo sembra ancora oggi: solo 18 concorrenti separano Sandropan dal gradino più alto del podio.

A Golasecca la maglia più prestigiosa l'ha indossata Gian Paolo Fappani, campione italiano gentleman.
Seguito da Gallone, vice-campione italiano.
Seguito da Bedogni, vice-vice-campione italiano.
Seguito da Casalegno, vice-vice-vice-campione italiano.
Poi venne il gatto, che si mangiò il topo, e dopo solo qualche posizione ecco apparire, circondato da un alone di luce bianca e molto intensa, Sandropan, Maestro di Vita nonchè leader del Mediocrity Pryde Movement, che da domenica è diventato nientepopodimeno che
vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-vice-campione Italiano.

Un successo fatto di luci ed ombre, per la verità; l'ombra più cupa è quello del doping. Tutti quelli che  hanno visto il Magnifico pedalare come un ossesso sul pratone adiacente al traguardo hanno pensato all'assunzione di droghe, anche se sembra essere più consistente il sospetto che il Maestro si uccidesse solo in quel tratto per esaltare i propri fans, e si riposasse sul resto del percorso.

Chissà. I fatti però sembrano parlare chiaro: I diciassette minuti di distacco inflitti al Nemico Cotella e i venticinque minuti al nemico Pagani non sono noccioline.
Mai, ma proprio mai il Maestro li aveva così surclassati, tanto che alla fine ne è sembrato perfino dispiaciuto.
Chi trova un nemico trova un tesoro, Sandropan lo sa e non ha intenzione di diventare troppo forte e doversi trovare altri nemici con cui combattere.
E' nell'interesse di tutti che questa prestazione rimanga un fatto isolato.

Ma ecco, direttamente dal Maestro, le entusiastiche dichiarazioni post gara:

"Sono stato davvero stupito delle mie performance, anche se per la verità mi sentivo in uno stato straordinario di forma e in fondo mi aspettavo di andare bene.
Quello che invece mi ha impressionato è stata la quantità di tifo lungo tutto il percorso, e forse è questo quello che mi ha dato la forza per portare a compimento la mia impresa. Sinceramente, dato che quest'anno sono stato un po' lontano dalle gare del Master, credevo che la mia popolarità in ambiente Udace fosse in calo, ed invece mi sono dovuto ricredere. E' stata una giornata fantastica, e credo che come me anche i Sandrofans e le Sandrofans se la ricorderanno per un pezzo..."

Grande momento di esaltazione quindi per il Maestro che sta già pensando a spille, magliette e cappellini col proprio nome.
Ma non starà forse un pochettino esagerando?

Due galli in un pollaio: Sandropan e Fappani, paparazzati dopo la gara.
Cosa avranno in comune un grande campione di mediocrità ed un grande campione di ciclismo? 
Chi chiederà consigli a chi? Chi vorrà essere discepolo di chi?

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lunedì 20 giugno 2011

Golasecca, Campionato Italiano Udace 2011

Finalmente anche in Udace un Campionato Italiano degno di questo nome.
Dopo il flop di Lozzolo 2010 -quella del porno-sponsor era solo la più plateale delle pecche di una manifestazione male organizzata- si ritorna alla ragione, con una bella gara di mountain bike su un percorso nervoso e molto duro, ma divertente e mai pericoloso. La giusta misura per un campionato di cross country delle categorie amatoriali.

A Golasecca tutto è andato bene, a partire dalle cose importanti  quali percorso, speakeraggio, ristori, premiazioni, docce, parcheggio, logistica, fino ai dettagli, come il numero di gara col proprio nome, la consegna dei diplomi di partecipazione, i bicchieri d'acqua passati proprio nel punto giusto della corsa, tanto per fare qualche esempio e far capire a chi ieri non c'era che non c'è stato veramente nulla di eccepibile.
Chi ha avuto un minimo di esperienza di organizzazione ha sicuramente potuto apprezzare quello che è il frutto di un lavoro lungo e ben fatto; la quantità di lavoro non è necessariamente correlata all'ottenimento di un buon risultato, tutti sappiamo che si può lavorare molto e allo stesso tempo male...

Una nota la merita un punto che sta sempre molto a cuore ai concorrenti: il Sacchettone.
Parecchi prodotti qualitativamente apprezzabili, sui quali spiccava un'ottima mantellina anti-pioggia che, volendo fare i conti, da sola ricompensava alla grande i 15 euro di iscrizione. Chi invece si aspettava la consueta bottiglia di gazosa da un litro e mezzo  con annesso chilo di zucchero e lattina di fagioli è stato deluso, ma viene da pensare che i delusi siano stati pochi.

Altro punto cruciale, la sicurezza.
Diciamo la verità, molto spesso gli organizzatori se ne fregano, nonostante gli incidenti non siano così rari. L'attenzione alla sicurezza sta nell'incrociare le dita sperando che tutto vada bene.
Invece a Golasecca il percorso era ben presidiato in tutti i punti potenzialmente pericolosi, e la zona dell'arrivo era abbondantemente fettucciata. E poichè il sabato qualcuno era caduto in un punto un po' troppo tecnico, il percorso è stato riadattato al volo per evitare problemi, nonostante quella discesa piacesse molto ai "locals".
Saper cambiare idea è segno di intelligenza, non tutti lo avrebbero fatto. Un altro bel + sul registro.

E poi... zero coda all'iscrizione, al lavaggio bici, alle docce, al pasta party, insomma tutto è filato liscio come l'olio, tanto da farci riflettere sul fatto che un' organizzazione così avrebbe potuto reggere numeri molto più alti, ben oltre i 200-250 partecipanti di ieri.

E proprio qui sta il punto, il numero dei partecipanti, un po' troppo basso per un campionato italiano. Ma questa non è una colpa che si possa imputare all'organizzazione, che ha ben pubblicizzato l'evento, piuttosto all'inflazione di gare Udace farlocche ma con nomi altisonanti che volenti o nolenti tolgono prestigio e credibilità alle gare vere; campionati europei, mondiali, interspazialii ed extragalattici con relative maglie, inni e discorsi autocelebrativi ma senza un minimo fondamento logico. Così le prime volte uno ci casca, poi trova la solita gara di paese, capisce di essere stato fregato, e finisce per non credere più a nulla.

Altra nota dolente, ma anche questa non ha a che fare con l'organizzazione, la totale assenza di controlli antidoping. Ormai non se ne parla nemmeno più, ma questa è un'altra storia.

Della straordinaria quanto mediocre performance del Maestro e sulla debacle dei suoi nemici più cari parleremo nei prossimi post.


 E bravi gli Skorpioni: http://www.skorpioni-mtb.it/

sabato 18 giugno 2011

E finalmente... Road Race!

Eccolo, fresco fresco e appena caricato sul tubo, il video che riprende le fasi salienti della gara in autodromo a Monza, il Trofeo Comi, organizzato dalla ASD Garbagnatese, dove il nostro super supereroe Sandropan ha avuto modo di esprimersi al meglio delle sue altamente mediocri possibilità.
Il Maestro si è messo in gioco nella gara di casa organizzata dalla propria squadra, e questa volta un fallimento gli sarebbe potuto costare caro. Tutti gli occhi erano puntati su di lui...

Direttamente dalla Bramones Production; regia, riprese e montaggio del Figliuolo, alias Lorenzo Bramati.

Check it out!



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venerdì 17 giugno 2011

Abbiate pazienza ma...

Ancora poche ore ci separano dall'uscita del nuovo capolavoro della Bramones Production:

Road Race

Girato all'autodromo di Monza in occasione del Trofeo Comi , il film è un cronaca un po' particolare della gara Udace su strada organizzata dalla G.S. Garbagnatese, dove Sandropan è stato ospite d'onore ed ha potuto esprimersi in straordinarie performance, riprese puntualmente dalla videocamera del Figliuolo.

Abbiate pazienza, cari piccoli amici del blog, ancora un pochino di pazienza...


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mercoledì 15 giugno 2011

Dalle Alpi alle Ande una sola certezza: Sandropan compirà una nuova prodezza

Abbiamo la prova certa e ve la mostriamo: Sandropan si è iscritto al Campionato Italiano di Mountain Bike.
A dispetto delle voci che lo volevano totalmente coinvolto nel mondo della strada, dove tra l'altro sta ottenendo grandi risultati e regalando immense soddisfazioni ai Sandrofans, e soprattutto a dispetto del fatto che è totalmente negato per la specialità cross country (e anche questo è un indiscutibile dato di fatto), il Maestro domenica correrà a Golasecca, a caccia del titolo di Campione Italiano.

Non si possono nemmeno trovare giustificazioni al plateale gesto, per esempio dire che lo fa per accompagnare il Figliuolo, che sappiamo che quest'anno non correrà a seguito di un infortunio al ginocchio.
Sandropan è fiducioso; pensa che dopo tutto anche il titolo di vice-campione provinciale sia totalmente immeritato, e che allo stesso modo potrebbe arrivare ad agguantare l'ambita maglia tricolore.

Ed eccola dunque la prova provata che vi abbiamo promesso, recuperata nella cartella downloads del suo mac: La ricevuta dell'iscrizione on-line!


E. in attesa del nuovo cortometraggio Bramones in fase di montaggio nonchè imminente pubblicazione, per chi non lo avesse ancora visto riproponiamo il video-scandalo della premiazione al Campionato Provinciale di Milano.
Check it out!




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lunedì 13 giugno 2011

Gara Autodromo di Monza 2011


Gloriosa. Solo così possiamo definire questa giornata. Gloriosa.

Sandropan, Maestro di Vita che per tanti anni ha illuminato l'ambiente della mountain bike, invade con la sua proverbiale mediocrità l'ambiente delle gare su strada, partecipando alla gara Udace che si svolge tutti gli anni in autodromo a Monza.
Lo aveva già fatto l'anno scorso, ma la novità sta nel fatto che questa volta il Maestro ce l'ha fatta. Gara finita. Dieci giri su dieci. Ale oh oh. Ale oh oh.

L'Impavido parte in coda al gruppo, e per oltre metà gara lotta per mantenere l'ultima posizione.
Poi, verso il settimo giro, accade il fatto straordinario: Sandropan acquisisce la consapevolezza di potercela fare. La gara oggi si finirà, non ci sono più dubbi.

Il suo atteggiamento cambia. Il Maestro non è più timido, anzi si scatena, viaggia di qua e di là , su e giù, a destra e a sinistra, a ovest e ad est, si alza sui pedali e scatta quando c'è da scattare. E mentre un gruppetto in fuga era ormai imprendibile e nel gruppone si scatenava la bagarre degli ultimi giri, Sandropan era della partita. Era uno di loro.
Grande divertimento, grande soddisfazione, tanta adrenalina. Soprattutto quando le minacciose nubi nere che incombevano sullo storico circuito hanno inondato di pioggia pista e atleti, rendendo ancora più eroica l'impresa del nostro Beniamino.

E mentre scriviamo questa cronaca entusiastica, il Figliuolo sta montando il video, che presto vedremo su questi schermi.

Restate con noi, fratelli stradisti!

Sandropan snobba le gare di mtb

E già. Non ci son altre parole per esprimere un concetto che ormai a tutti appare fin troppo evidente: Sandropan sta snobbando le gare di mountain bike.
Troppo acqua, troppo fango, troppo tutto. Gareggiare in queste condizioni diventa  pericoloso, costoso (pastiglie freni guaine pignoni catena movimento centrale cuscinetti eccetera), e ahimè poco divertente.
A quanto pare il bellissimo Maestro di Vita non è il solo a pensarla così, visto la scarsa partecipazione che c'è stata sia a San Colombano che a Lozzolo, le tappe del weekend dello Sport & Sports.
Si è salvata solo la Bike in Busto, ma si sa che quest'anno sono le gare del Circuito dei Parchi la vera attrattiva dei biker corridori.

Ma oggi è il grande giorno. Tra poche ore il Maestro si scatenerà sul circuito di Monza per imporre la sua superiorità tra i gentleman che oseranno sfidarlo sul suo terreno di casa.
Sandropan vincerà? Finirà la gara? Si ritirerà mestamente? Tenterà una fuga solitaria di altri tempi?

Di fronte a questi interrogativi la previsione è incerta, ancora più incerta del meteo che in  questo momento lascia intravedere qualche timido spiraglio di sereno tra le nubi plumbee nel cielo di Milano.
A più tardi, cari piccoli amici del blog, a più tardi.
Nel frattempo godetevi in anteprima assoluta le foto del backstage del prossimo video della Bramones Production!






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giovedì 9 giugno 2011

Sulla Mediocrità del Maestro

Un giorno un anziano Discepolo domandò a Sandropan: 

"Maestro, tu predichi la Mediocrità come valore essenziale dell'esistenza. Tu ci hai fatto capire che essa rappresenta un fattore imprescindibile per il raggiungimento della Verità, ed hai insegnato al Mediocre che deve essere orgoglioso di essere tale. Ma poi ti vanti di essere forte sulla bici da corsa, o ancora ti esalti per la vittoria alla gara amatoriale di Canegrate del 2 giugno 2004, quando battesti Tony Marchese che arrivò secondo e Rino Casiraghi terzo.
Come si conciliano questi aspetti? Non vanno essi in contrasto tra di loro?"

Il Maestro, facendosi largo tra la folla, raggiunse il Discepolo e gli diede una sberla.
Poi disse: 

"Ora vi racconto la parabola delle tre galline.
C'erano tre galline. Una faceva poche uova, una ne faceva tante, e la terza non ne faceva nè tante nè poche, ne faceva medie. E poichè ella aveva calcolato che la media settimanale era di nove uova,  era diventata abilissima nel farne sempre esattamente nove. Presto il fattore si accorse che tale Mediocrità era troppo perfetta, e uccise la gallina mediocre."

Il Discepolo, udendo la fine della parabola, si commosse e scoppiò a piangere, gettandosi ai piedi del Maestro.
E Sandropan continuò: 

"Con questa parabola, caro Discepolo, ti ho dimostrato che l'essenza della Mediocrità sta nel mantenerla tale, evitando che essa si trasformi in una Mediocrità assoluta, senza contraddizioni, perchè la Mediocrità in quanto tale deve necessariamente essere mediocre. La mia Mediocrità è mediocre perfino nella sua coerenza; posso quindi affermare, non senza dubbi, di essere mediocremente incoerente, essendo io mediocremente mediocre. Ma, bada bene caro Discepolo, anche questa ultima affermazione non potrà essere presa alla lettera, poichè una Mediocrità troppo coerentemente incoerente assumerebbe nuovamente contorni che la allontanerebbero dalla sua essenza originale.
In altre parole la Mediocrità deve essere mediocre, ma non troppo."

mercoledì 8 giugno 2011

Sandropan e Tronitus, la favola continua


Sandropan, che da quando il Figliuolo è fermo per un problema al ginocchio è costretto ad allenarsi da solo, si consola scatenandosi con Tronitus, la bici da strada che quest'anno gli sta regalando grande divertimento e sempre più grandi soddisfazioni agonistiche.

E così, dopo la Gran Fondo dei Vigneti di giovedì scorso, il Maestro ha inserito nel suo calendario la gara Udace di lunedì prossimo nell'autodromo di Monza.

L'obbiettivo è ambizioso.
Il Vice Campione Provinciale di Mountain Bike 2010 nonchè vincitore della gara di Mtb di Canegrate del 2 giugno 2004 svoltasi nel celebre Parco del Roccolo, dichiara pubblicamente che intende stare nel gruppo per tutti i dieci giri del percorso e finire così la gara, migliorando la prestazione dello scorso anno, quando in sella ad Alan ha resistito eroicamente fino all'ottavo giro.

Non sarà un'impresa facile, perchè sappiamo tutti come nella scorsa edizione il Maestro fosse in uno stato di forma tale da destare fondati sospetti di doping.

Ma questa è la gara di casa, e Sandropan è consapevole che la posta in gioco è alta.
Perchè qui non si tratta di vincere o perdere una stupida gara di bici, quello che occorre difendere è la fama di Supereroe, e poi l'onore, il prestigio costruito giorno dopo giorno, mattone su mattone, chilometro dopo chilometro.
Lunedì a Monza Sandropan lotterà contro il suo stesso mito.

Mediocrity is not a crime





E per chi volesse sfidare Sandropan sulla mitica pista di Monza, ecco le info sulla gara, copiate e incollate dal sito Udace:

13/6 a Monza Autodromo (MB): Tr. Giovanni Comi. Cat: tutte solo Udace. Iscr: € 10 + 2 contributo noleggio pista. Ritr: 13.30 entrata di Vedano. Part: 14.30 Sg a/b; 16.00 G; 17.30 C-J-S; 17.33 V. Km 58. Org: Asd Gs Garbagnatese 339-3400693.


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lunedì 6 giugno 2011

Simionato fu ferito, fu ferito ad una gamba


Inquietanti notizie giungono dai campi di gara.
A Brenna, durante la gara del Master Cicli Pozzi, il Discepolo Mauro Simionato, dopo essere caduto in un tratto fangoso, è stato travolto e ferito da un concorrente che lo seguiva.
Risultato: Voci giudicate attendibili  parlano di 15 punti di sutura alla caviglia.

Insomma un discreto incidente, che non ci voleva, soprattutto a meno di due settimane dagli Italiani di Golasecca, dove Mauro avrebbe potuto (e speriamo possa ancora) ben figurare.
Il sospetto è che si sia trattato di un atto intimidatorio, proprio in vista dell'importante appuntamento agonistico.
Che abbiano voluto colpire un Discepolo per colpire Sandropan? Questo non ci è dato sapere, in ogni caso facciamo al nostro Atleta tanti auguri di prontissima guarigione!

Il Discepolo Scelto Mauro Simionato



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sabato 4 giugno 2011

Ma le gare?

Settimana di maltempo, ma ricca di competizioni interessanti.

Giovedì, a parte la Gran Fondo dei Vigneti vinta (o quasi) da Sandropan, ci sono stati i campionati regionali Udace.
Di quello del Piemonte si sono avute notizie sull'Udacino, mentre quello lombardo sembra svanito nel nulla.
Si sa qualcosa della gara di Brignano Gera d'Adda?
Da qualche parte ci sono le classifiche del campionato?
Ma sarà poi vero che lo hanno rifatto anche quest'anno lì, in quel posto desolatamente piatto, fregandosene bellamente del fatto che forse in Lombardia ci sarebbero dei posti migliori dove fare una gara di mountain bike??

Vabbe'.
Andiamo avanti. Sempre giovedì a Brinzio c'è stata la gara di Valli Varesine, che tra l'altro, essendoci solo nove concorrenti della categoria M5, sarebbe stata un'ottima occasione per Sandropan per piazzarsi, magari lottando col nemico Pagani che è arrivato sesto. Bravo Stefano!

Oggi pomeriggio ci sarebbe stata la gara in salita a Biella. Peccato fosse così lontana, e peccato che il Maestro non abbia trovato un compagno di viaggio disposto a dividere con lui la noia di un'ora e mezza di autostrada (+ ritorno), altrimenti chissà, forse anche oggi la stella della Mediocrità avrebbe potuto brillare alta nel cielo piemontese.
Peccato, forse sarà per l'anno prossimo.

E domani che è domenica? Non dimentichiamoci che c'è Brenna, del Master Cicli Pozzi, che non sarebbe affatto male, anche se con tutta quest'acqua...

Sandropan si rifà il labbro superiore



Sempre alla spasmodica ricerca di popolarità, il Maestro le prova davvero tutte.
Questa vola ha pensato di dare una pompatina al labbro superiore, nel tentativo di dare un tocco ambiguo al suo look sperando di essere giudicato più avvenente dalle fans.
Scelta forse non condivisibile, ma in fondo si tratta di una questione personale e come tale molto soggettiva. Insomma, da un certo punto di vista se il Maestro ritiene di pomparsi le labbra sono fatti suoi.

Quello che risulta assai discutibile è il metodo adottato per arrivare al risultato.
Invece di ricorrere alla chirurgia estetica, Sandropan sceglie il metodo naturale, e mentre pedala riesce abilmente a farsi centrare in pieno da un grosso insetto, forse una vespa, la quale incastrasi tra gengiva e labbro non ha altra scelta che pungerlo.

Ecco quindi come, grazie al rapporto particolare con la natura ed il mondo animale, il Vanitoso riesce a modellarsi un labbro a canotto fai da te, a costo zero.
Il nuovo look da granfondista del Maestro

giovedì 2 giugno 2011

Sandropan alla Gran Fondo dei Vigneti di Broni


Per uno abituato a fare le gare di cross country in mountain bike, l'idea di partecipare ad una Gran Fondo appare come una cosa tutto sommato tranquilla.
Sarà il nome, Gran Fondo, che ci ricorda il Gran Biscotto, il Gran Galà, o il Grande Puffo, tutte cose rassicuranti e che ci tengono lontani dall'ansia.
Saranno le location, spesso in luoghi turistici o in qualche modo rinomati. Sarà il pensare a mille o duemila persone che partono tutte assieme, e che la fa sembrare un po' una passeggiata in compagnia; il gruppo dei Tücc insema a pedalà che fanno la scommessa coi Semper Alègher su chi arriva prima, e alla sera tutti in trattoria con le mogli a bere e a mangiare il risotto coi funghi.

E invece l'esperienza odierna ha fatto capire a Sandropan che anche questo tipo di gara nasconde delle insidie. E che insidie.

La prima cosa che è importante sapere riguarda i partecipanti, che si possono facilmente dividere in categorie:
Quelli forti, che vanno per vincere e sono dei professionisti a tutti gli effetti.
Quelli che comunque ci credono, e che se anche arrivano milleduecentoventesimi hanno la stessa bici e la stessa espressione di quelli forti.
Poi ci sono i Pirla, che sono quelli che pagano. Perchè ce ne sono un mucchio che non pagano e fanno la gara lo stesso. I non-Pirla partono dieci metri dopo il traguardo, e arrivano dieci metri prima, risparmiando 35 euro, le code all'iscrizione, al ritiro pacco gara, al controllo chip e le relative incazzature.
Poi ci sono i Pirlaˆ2, cioè i Pirla al quadrato, come Sandropan che si è iscritto regolarmente ma si è dimenticato di mettere il chip sulla bici.

Da un punto di vista strettamente estetico, a differenza delle gare in mountain bike dove non cè una grossa differenza tra i fighi e i normali,  alle Gran Fondo ci si consola vedendo che oltre ai Depilati ci sono parecchi Pelosi e perfino alcuni Ciccioni. Ma solo dopo la partenza si scopre che i Ciccioni fanno tutti la cicloturistica, e che i Pelosi fanno tutti il percorso corto. I pochissimi Pelosi che fanno il percorso lungo sono dei Depilati che non si depilano per mimetizzarsi, così possono farsi la loro gara tranquilli senza mai tirare, consci del fatto che a nessun Depilato piace stare a ruota di un Peloso.

Fatte queste premesse, la gara di oggi, che corrispondeva all'uscita numero 6 del Maestro con la bici da strada, è stata veramente faticosa ma anche molto bella. Centoquarantasette chilometri e duemilatrecentometri di dislivello si fanno sentire eccome!
Il risultato (non avendo il chip lo si può desumere solo sapendo che il ciclista col numero 909 ha tagliato il traguardo un secondo prima di Sandropan) è di un ottimo 307esimo su 393, e tra i gentleman 56esimo su 78.

Mediocrity forever!

A meno di iscriversi sei mesi prima, in partenza il gonfiabile è lontano, lontano...

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mercoledì 1 giugno 2011

Sandropan ora esagera davvero

Sandropan, leader e fondatore del Mediocrity Pryde Movement nonchè vice-campione provinciale di mountain bike Udace del comitato di Milano attualmente in carica, ora sta davvero esagerando.

Prima la spara grossa dicendosi intenzionato ad andare a fare la gara di salita a Biella.

Poi, non pago per il clamore suscitato dalle sue dichiarazioni, rilancia e dice che domani vuole andare a fare la Gran Fondo di Coppa Lombardia, la Vigneti d'Oltrepò Marathon.
147 chilometri, 2300 metri di dislivello.

A parte il fatto che sarà la uscita numero 6 in bici da strada, a parte il fatto che la bici da strada è una Tronitus, a parte il fatto che così tanti chilometri li ha fatti forse una o due volte nella vita, allenatissimo e col contachilometri truccato ( e se ci pensa sente ancora il mal di gambe e di culo), a parte il fatto che 2300 metri di dislivello è roba da tappa di Giro d'Italia, a parte il fatto che non ce la faarà mai a finirla, a parte il fatto che se anche la finisse chissà in che condizioni arriverebbe, a parte il fatto che il Loca gli assicura che qualche altro disgraziato c'è sempre,  a parte il fatto che il Loca gli consiglia di farla da abusivo, senza pagare l'iscrizione, a parte il fatto che quelli come il Loca sono le famose cattive compagnie di cui tutte le mamme parlano ai figli piccoli e fanno bene a farlo, a parte il fatto che Sandropan non sa fare le curve, non sa andare in discesa, non sa stare in gruppo, non sa tenere le mani sul manubrio in basso e non sa stare in scia, a parte il fatto che ogni volta che deve agganciarsi ai pedalini è un dramma e questo non ha importanza in una gara così ma la dice lunga su quanto abbia la mano sulla bici da strada, a parte il fatto che Tronitus non è la bici più leggera di questo mondo, a parte il fatto che è già in ansia adesso figuriamoci domani, a parte il fatto che deve andare fino a Broni e non sa la strada e sulla Bramacar il TomTom non c'è perchè varrebbe più lui della macchina, a parte il fatto che ora si va a preparare la borsa sennò si fa tardi.


Sandropan rientra a bordo dello Shuttle

Dopo un periodo di esaltazione che lo sta facendo viaggiare a un centinaio di chilometri di altezza nell'orbita terrestre, Sandropan vuole fare come Nespoli, l'astronauta rientrato sulla terra la settimana scorsa dopo qualche mese nello spazio..

E quale modo migliore per rituffarsi nell'acqua gelida della cruda realtà di una bella gara in salita?
Ecco dunque che a Sandropan, assiduo e curioso frequentatore dell'iperspazio web, non è sfuggito la notizia della gara, pubblicata da mastercrossmtb, che si disputerà sabato pomeriggio a Biella.

La gara sembra fatta per lui, 18 chilometri in salita ad una pendenza media del 4%. Il Maestro è convinto di vincere, sogna ad occhi aperti un successo che lascerà sbigottiti gli avversari.

Ma poi si sa già come vanno a finire certe cose. Si va convinti di essere forti, poi si prendono quattro schiaffoni e si torna con la coda tra le gambe nel mondo quello vero. Ma non fa niente. Anzi in questo momento una bastonata sarebbe salutare, perchè a Sandropan questo successo come biciclista da corsa sta creando una vera e propria crisi di identità. Il Maestro non si sente più medio, e questo è male.
Dove è finito lo spirito di Mediocrità di cui da anni va tanto fiero? Sandropan, ravvediti e torna tra noi umani fino a che sei in tempo!