venerdì 24 giugno 2011
Ciclismo amatoriale: L'antidoping è dopato?
Si sente dire in giro che un antidoping serio costa più di 500 euro. Sarà vero?
Molto probabilmente sì.
Lo dicono articoli come questo:
http://www.sport.it/foto/antidoping-ma-quanto-mi-costi
Ma lo dice anche la logica. Perchè i metodi, i principi attivi ed i relativi farmaci dopanti sono tantissimi, così tanti da far sperare a chiunque che non gli facciano mai un antidoping -ed infatti dopo avere letto l'elenco Sandropan ha nascosto il Ventolin per l'asma da fieno sotto a una piastrella del bagno... non si sa mai-
http://www.salute.gov.it/antiDoping/paginaInternaMenu.jsp?id=134&menu=strumentieservizi
Con un numero così impressionante di cose da controllare è chiaro che gli esami devono essere per forza molto complessi, e per questo costano un sacco di soldi.
E' ovvio, se il costo dell'antidoping è un problema per lo sport professionistico, figuriamoci se non lo è per quello amatoriale.Infatti i controlli sono rari, rarissimi, praticamente non ci sono quasi mai, e visti i costi la cosa non stupisce affatto.
Sandropan per esempio sostiene di avere visto una sola volta un controllo, per la precisione alla Gajalonga, ultima o penultima edizione, in cui hanno controllato i primi arrivati tra i Supergentleman A e B (Tutti più o meno tra i 55 e i 75 anni, l'età ideale per doparsi...).
Di quell' antidoping non si è saputo più nulla, ma conoscendo i sospettati, era abbastanza ovvio, oltre che auspicabile, che la cosa non avrebbe avuto seguito.
Arriviamo ora al punto: Questi pur rarissimi ma costosissimi controlli antidoping sono veri o servono solo come spauracchio per qualche ingenuo ciclista?
Sia chiaro che il Maestro di dubbi non ne ha.
Egli è un'anima candida ed è sicurissimo del fatto che, dopo avere acquisito i campioni, gli esami vengono sempre fatti davvero.
Potremmo quindi chiudere qui il discorso, fidandoci dell'opinione del Maestro di Vita, ed invece vogliamo divertirci provando azzardare qualche ipotesi, sia chiaro di pura fantasia.
Per essere precisi le fantasiose ipotesi sono sei, tante quante le facce di un dado.
• Ipotesi numero uno: I giudici pescano qualche povero disgraziato. lo chiudono nello stanzino del bar e lo costringono a fare la pipì nella provetta, poi prendono le provette piene di pipì e le buttano via.
• Ipotesi numero due: I poveri giudici mettono le provette in macchina e se le portano a casa. Il giorno dopo le danno a qualcun'altro che le tiene un po' di tempo nel suo box, e poi le butta via.
• Ipotesi numero tre: Le provette arrivano alla sede zonale o provinciale o regionale che sta in qualche sottoscala di qualche palazzo dove i giudici si trovano tutti i martedì e giovedì dopo cena. La povera signora che va a fare le pulizie non sa proprio dove metterle, e le butta via.
• Ipotesi numero quattro: Le povere provette arrivano a Roma, ma sono in giro da un sacco di tempo e non si sa più di chi è la pipì che c'è dentro, così restano lì fino a che qualcuno non si decide e le butta via.
• Ipotesi numero cinque: Le provette arrivano a un laboratorio di analisi, che fa un normale esame delle urine, per intenderci quello che il medico di base prescrive a chi gli dice di sentirsi un po' giù di tono. A meno che il povero supergentleman B non sia reduce da una serata a base di coca ed escort o non si sia strafatto di eroina mezz'ora prima di fare pipì nessun controllore si potrebbe accorgere di nulla di irregolare.
• Ipotesi numero sei: Il giudice mette le provette in una borsa frigo, diserta il pranzo sociale e corre al laboratorio certificato antidoping più vicino. I controlli vengono eseguiti puntualmente e su tutte le sostanze, e gli eventuali positivi vengono sanzionati. Il Bene vince sul Male, e gli Onesti, quelli che hanno la coscienza pulita, vengono tutelati.
Secondo voi, se dovessimo veramente lanciare questo dado, che numero uscirebbe? Quale tra le fantasiose ipotesi appare come la più verosimile? Cosa bisognerebbe fare per essere sicuri di ciò che accade? Quanto costerebbe un antidoping per l'antidoping?
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