domenica 11 gennaio 2015

Doping Strava.


L'illusione è durata pochissimo.
Sono bastate poche uscite per capire che anche Sediciagosto, la  mia nuova bici rossa, nonostante le promesse del venditore, non rappresenta la soluzione al problema.

Eccomi qui, costretto ad assistere impotente alla mia decadenza fisica, spettatore della tragica metamorfosi da Vigoroso Atleta a Inutile Anziano, di quelli con tutina Mapei comprata negli anni 90 alla fiera di Novegro e sfoggiata ogni domenica mattina, a spass coi Semper Alegher.

Dovresti allenarti di più, mi dicono in tono canzonatorio, mentre arrivo sconvolto alla fine della salita dove sono tutti fermi ad aspettarmi, ed il più figaccione ha fatto in tempo a bere e a mangiarsi una barretta. Certo, lo so che dovrei allenarmi di più, ma so anche che non lo farò e sento che, se mi allenerò, gli altri si alleneranno più di me e continueranno ad andare più forte.

E' un problema. La mia reputazione va difesa a tutti i costi, io sono il Supereroe Sandropan, non posso certo permettere che i miei nemici prendano quel vantaggio psicologico che dia loro la motivazione per migliorare ulteriormente e vendicarsi così delle umiliazioni patite in un passato ormai remoto, ai bei tempi in cui ero io a tendere le trappole ai più disgraziati, trascinandoli sulle salite più dure.

Potresti sfuggire al confronto diretto, cambiare i percorsi abituali, inventarti un impegno e uscire in solitaria un'oretta più tardi, direte voi, cari miei piccoli amici.
Ma purtroppo non è così facile.
Perchè, ahimè, per colpa della tecnologia, oggi per confontarsi non è necessario uscire assieme o incontrarsi per caso sulle strade della Brianza; è sufficiente andare su Strava, il Facebook dei ciclisti per intenderci, per vedere la frequenza e la durata delle uscite, la potenza in watt, i tempi, le calorie e tirare le somme.
Guarda il Gianni come è in forma, ha fatto il Lissolo in 10:41 con 318 watt di potenza media, dopo avere fatto la Onno in 17:04 e il Colle Brianza in 12:17.
Insomma i numeri sono numeri, non si scappa. E nemmeno pensare di nascondersi dal Grande Fratello Strava eliminando l'account; sarebbe visto come un atto di vigliaccheria inqualificabile, che non passerebbe di sicuro inosservato e peggiorerebbe solo la situazione.

Ma d'un tratto, proprio mentre sento che i miei piedini stanno toccando il fondo melmoso della palude, ecco che la negatività che stava annebbiando i miei pensieri lascia il posto all'Illuminazione:
La soluzione va cercata proprio lì, su Strava. E' lui il mio vero nemico sul quale concentrare i miei sforzi. Devo, posso fare qualcosa, modificare i file, truccare i tracciati Gps per dare una bella accellerata virtuale alle mie uscite.
Devo riuscire a dopare Strava.
Digito "doping strava" su google e, in preda all'emozione, scopro che altri ci hanno pensato prima di me:

www.digitalepo.com

Ho il cuore in gola, e ci metto pochissimo a capire che questa è la soluzione al problema. E' semplicissimo, basta scaricare il tracciato gps, scegliere la percentuale di incremento della velocità, e caricare su Strava il file dopato.

Inutile sottolineare come i vantaggi rispetto al doping tradizionale siano enormi: Non è una pratica illegale, non fa male alla salute ed in più è gratis.
Potrò fare bella figura evitando di rovinarmi la vita con allenamenti estenuanti, sacrifici, diete, integratori, cardiofrequenzimetri e compagnia bella. Avrò il tempo per dedicarmi ai miei hobby, potrò suonare il flauto e lo djembè, bere litri di birra, andare a letto tardi anche se il giorno dopo uscirò in bici, perchè per continuare ad essere figo dovrò solo fare qualche innocente ritocchino ai tempi delle mie soavi passeggiate da anziano.
E il mito di Sandropan sarà, almeno per un po', al sicuro.