martedì 24 maggio 2011

Caro Sandropan ti scrivo...

 ...così ti ringrazio un pò!
Grazie per averci donato la tua presenza illuminante domenica mattina.
Quando ho visto sbucare dalla bocca del "Cancello" di Montevecchia la tua sagoma sono rinato.
E subito dopo non potevo credere che ti eri aggregato a noi umili biker fino alla cima del San Genesio.
Sarà stata la fatica delle rampe del San Genesio, il caldo afoso, il gran sonno ma mi sembrava che le ruote della tua bici fossero sospese in aria a 5 cm dal suolo come un hovercraft! Incredibile...
Peccato che i tuoi discepoli avessero impegni e  hai dovuto lasciarci sul più bello.
Insieme ad Enzo (detto il Pedivella) rifaremo il giro (S. Genesio - Consonno - S. Genesio) un'altra domenica con più calma.
Spero sarai dei nostri per impartirci gran insegnamenti.

Fedele nei secoli
Vime


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Che dire? Tutti noi possiamo comprendere la gioia di quei discepoli che hanno avuto la fortuna di incontrare Sandropan e hanno potuto baciargli la mano avvolta dal sacro guanto estivo della Garbagnatese.

Ma sarà veramente fortuna? Oppure un karma positivo concede questo privilegio unicamente ad alcuni eletti, mentre altri, la maggior parte, si devono accontentare di leggere questo blog nella speranza di avvicinarsi alla Verità più vera?

A Missaglia e dintorni da tempo si narrava che un discepolo vivesse in cima alla salita del Cancello, nutrendosi di bacche e radici, bevendo l'acqua piovana e dormendo all'addiaccio, sapendo che prima o poi da lì sarebbe transitato il Maestro.
Quante settimane, o mesi, o anni, il Vime ha saputo aspettare?



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