domenica 3 luglio 2011

Devastation


Se il desiderio di Sandropan era quello di espiare le proprie colpe dopo la pesante sconfitta di Buscate, allora possiamo senz'altro affermare che l'obbiettivo è stato raggiunto.
La Ghemme Alagna è una di quelle gare udacine poco o per niente pubblicizzate, senza nessun contorno, pacco gara, ristoro, pasta party, assistenza, gazebo, gonfiabili e chi più ne ha ne metta.
Paghi 10 euro, ti danno un calcio nel sedere e ti fanno fare la gara. Niente da dire, anzi piuttosto che buttare via 30 o 40 euro per mangiare una pasta scotta e tornare a casa con un sacchetto pieno di depliant e qualche gadget inutile meglio una cosa più alla buona. Ma questa è solo un'opinione.

Ma il fatto che la gara di oggi non abbia un nome altisonante (Ghemme Alagna NON è un nome altisonante, a pensarci non è neanche un nome), e che nessuno si prenda la briga di fare un depliant in bianco e nero con lo sponsor del macellaio, non deve trarre in inganno. Questa era una gara tosta. Tostissima. L'ideale per un rientro alla grande del Maestro, fermamente deciso a mostrare a tutti il suo valore.

Da Ghemme ad Alagna sono una settantina di chilometri, e si arriva a quota 1200 su una strada con pendenze variabili ma mai dure in un contesto davvero bello.
Ma questa non è una passeggiata, è una gara in piena regola, e si parte a sparo.
Oggi Sandropan c'è. Si sente in forma e corre alla stragrande.

Al km 20 la svolta. Una buca presa in pieno, e la borraccia se ne va. Fermarsi a raccoglierla sarebbe la fine; e allora avanti. Ma senz'acqua è dura, durissima. Il Maestro elemosina qualche sorso qua e là, ma non può e non vuole esagerare perchè l'acqua è preziosa per tutti, e intanto la sete comincia a diventare un problema.
Il gruppo va forte e miete vittime, che saltano una dopo l'altra. Verso il km 45 è il turno di Sandropan. Una serie di strappi lo fa andare fuori giri, e così arretra, arretra, fino a staccarsi. Ma non si ferma e si unisce ad uno sparuto gruppetto di disgraziati che hanno subito identica sorte, arrivando alla meta completamente disidratato ma con solo pochi minuti di ritardo ed ancora in gara.

E qui viene il bello. Bisogna tornare a Ghemme, perchè la macchina è lì.
Altri 70 km a ritmo sostenuto insieme ad un bel gruppetto di reduci dalla gara che non sembravano per niente affaticati.
All'arrivo (il secondo arrivo della giornata) Sandropan è distrutto, devastato, spaccato. Il Figliuolo non è in condizioni migliori, ieri ha corso a Buscate con cadetti e junior di prima serie.
Al pomeriggio divaning estremo con annesso svenimento dopo dieci secondi di Tour de France,

2 commenti:

Localove ha detto...

se non fosse stato per la borraccia per me potevi vincere !!!

sandropan ha detto...

Non so se avrei potuto vincere, ma sicuramente sarei arrivato tra i primi.
Comunque, caro Loca, di sete si può anche morire, ricordatelo!

Sandropan