sabato 2 ottobre 2010

Finita la mountain bike, per Sandropan inizia il vero calvario.

Cosa spinge un uomo quasi cinquantenne, di mediocri potenzialità fisiche e di indole poco agonistica, a dedicare una trentina di domeniche di fila alle gare di mountain bike, anzichè riposare, andare al mare, al cinema o sugli autoscontri del lunapark dell'Idroscalo?
Una scommessa? Una sfida con sè stesso? Un voto religioso per una grazia ricevuta?

Beh, pensandoci la risposta non è poi così difficile, in fondo. Basta mettere assieme un po' di elementi: l'amore per lo sport all'aria aperta, gli amici nell'ambiente delle gare, la voglia di restare in forma tipica dell'età e poi il fatto di avere un figlio che vuole a tutti i costi gareggiare... e voilat, il gioco è fatto. Eccoci pronti sulla griglia di partenza.
Come avete potuto constatare dopo questa spiegazione, dietro ad un comportamento apparentemente irrazionale sembra esserci una qualche logica.

Ma quello che risulta davvero incomprensibile per chiunque è come, finite le trenta gare di mountain bike, quest'uomo, che a questo punto della stagione ha già sofferto le pene dell'inferno, possa decidere di andare avanti a farsi del male con una cosa che è senza ombra di dubbio al di là delle sue possibilità: il ciclocross.

Come forse alcuni di voi avranno intuito l'uomo in questione non è uno qualunque. Non potrebbe essere uno qualunque. Sì signori, stiamo parlando di Sandropan, il quale, fregandosene altamente delle feroci critiche mosse da coloro che non condividono le sue scelte, oggi è andato nel box e ha montato le gomme da ciclocross sulle ruote di Alan.

Sandropan non ha rilasciato alcuna dichiarazione, ma girano voci che sia fiducioso e motivato. Che la stagione 2010/2011 ci riservi delle sorprese?

Alan e Sandropan, una coppia perfetta

1 commento:

Anonimo ha detto...

CAMPIONE
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