martedì 15 gennaio 2013

Addio sogni di gloria!



"Vede, caro Lei, la Legge prevede che io il suo tesserino glielo debba dare, ma ritengo doveroso avvertirla riguardo al al piccolo difetto cardiaco evidenziato dall'eco-doppler, difetto che non va sottovalutato. Lei oggi sta bene, ma se continua a sottoporre il cuore a stress un domani potrebbe pentirsene. Quindi la pregherei cortesemente di accettare il mio parere professionale, in relazione al suo desiderio di proseguire l'attività agonistica: non faccia il Pirla, cambi sport."

Mamma mia è una cosa grossa questa che il medico sportivo mi sta dicendo. Forse però non sa che io lo sport lo faccio così, tanto per fare, lui non mi conosce, non sa chi è Sandropan, non sa che sono tutt'altro che un fanatico. Provo a giustificarmi, gli dico che le gare le faccio perché accompagno mio figlio e mi annoio a stare a guardare, non è che il cuore lo affatichi più di tanto.
Sto peggiorando la situazione. Dalla sua espressione capisco che ora mi considera ancora più Pirla. Meglio stare zitto e beccarsi la ramanzina. Mi fa dei nomi di professionisti che hanno smesso per problemi alla valvola mitrale (ovviamente non ne conosco nemmeno uno, ma lui non sa che io sono rimasto a Gimondi e Mercks), poi mi descrive dettagliatamente i problemi a cui potrei andare incontro, insomma capisco che ci tiene che il messaggio passi. Lo ringrazio.

Esco con in mano il foglio giallo dell'abilitazione agonistica, che quest'anno è accompagnato da un cartellino giallo. Non si può affatto dire che la missione sia compiuta.
Certo, forse questo medico è più pignolo di altri, probabilmente pensa che io sia uno di quei vecchiacci che si allenano come bestie, magari ha un tantino esagerato, forse ha male interpretato il referto degli esami.
Forse, forse, forse, ma ormai il tarlo del dubbio si è fatto strada nella mia mente di atleta che vede i propri sogni di campione infangersi.
Se me ne fregassi dell'avvertimento e tra dieci o vent'anni mi trovassi nei guai per colpa di quattro gare del put dove se va bene sarò arrivato terzultimo?
Potrei fare altre visite, farmi vedere da altri cardiologi fino a trovare quello che mi dice che posso continuare a gareggiare, ma… ne varrebbe davvero la pena? E se invece fosse già troppo tardi?

La notte mi sveglio e penso a stetoscopi, sale operatorie affollate di medici con la mascherina verde, monitor, cuori aperti, ventricoli sventrati e valvole mitrali trapiantate, poi penso agli amici della mountain bike che mi citofonano dicendo di scendere, ma io rispondo no ragazzi, mi dispiace ma non potrò più essere dei vostri. Andate felici a godervi questa bella giornata primaverile in sella alle vostre biciclette e, quando avrete con soddisfazione raggiunto la vetta, pensate al vostro povero amico che è rimasto in casa a guardare Uno Mattina con Tiberio Timperi in polemica con Barbara D'Urso. Però, è proprio simpatico quel Tiberio lì, invece il Carlo Conti, non lo so, mi piaceva di più una volta, sarà forse da quando si è sposato che... mah.

Cazzo.

Di preciso non ho ancora deciso cosa fare, né con la bici né con le eventuali alternative. Potrei rituffarmi nel windsurf, intensificare il flauto traverso, imparare il sax, riaprire il blog, fare le foto e i filmini alle gare, comprarmi un aereo radiocomandato, costruire una funivia coi lego, andare sui go-kart, in canoa, in barca a vela, fare tardi al sabato sera con gli amici, recuperare una polycar a quattro corsie, passare i pomeriggi dal tabaccaio giocando alle slot machine.

Per ora prendo tempo, ci penserò; ma di sicuro, come dicevano dopo l'11 settembre, nulla sarà più come prima.

Sandropan, the only one.

N.B. Lo spot qui sotto non è sul blog per fini di lucro, ma perché è veramente trashissimo e non ho resistito alla tentazione di pubblicarlo.

7 commenti:

Alessandro Federico ha detto...

Tiberio non dispiace neanche a me. E se invece delle gare Sandropan si dedicasse alle classiche uscite in bici senza meta?

sandropan ha detto...

Miriam Leone, la presentatrice che lavora accanto a Tiberio Timperi, ha detto: "Tiberio mi fa sentire meno sola". Non sarà forse amore, ma quella dichiarazione è sembrata abbastanza compromettente. Però quei ventun anni di differenza...
Uscite senza meta? Beh io facevo le gare senza meta, quindi alla fine non ci sarebbe nemmeno troppa differenza. Ci penserò.

Brady ha detto...

Il virgulto della Brianza non può alzare bandiera bianca alla prima presunta difficoltà.
E se quel medico fosse un tuo avversario travestito da cardiologo?
Il Cazza per esempio...le penserebbe tutte pur di toglierti di mezzo.

sandropan ha detto...

Potrebbe essere il Cazza, ma più probabilmente credo che si tratti di un complotto internazionale. Roba grossa. Forse la Bundesbank...

Virilonemagro ha detto...

Non tutto il male viene per nuocere... Hai la validissima scusa per dedicarti al windsurf, sport che, rispetto alla MTB è: meno faticoso, meno pericoloso, con tante belle fighe che guardano

stefanoSTRONG ha detto...

meglio altri 50 anni con carlo conti o 40 infangato, col culo sul sellino e col sorriso in faccia?

sandropan ha detto...

Detto in questi termini meglio 40 anni col culo sul sellino. Però la domanda è tendenziosa, dà per scontato l'avere il sorriso in faccia. e di conseguenza favorisce la risposta numero 2.
E' come se ti dicessero: Meglio 50 anni ricco, bello e sano con Carlo Conti o 60 povero, brutto e malato con Raffaella Carrà, Paolo Limiti e Mara Venier?
Mah, credo che almeno in parte darò retta al poeta e filosofo Virilonemagro.