lunedì 30 luglio 2012

Sandropan e la Missione Umanitaria

Il sole volgeva al tramonto e le poche nuvole nel cielo sopra al ridente paesino brianzolo assumevano sfumature rosate. Nella piazza un nugolo di bambini giocava correndo dietro a un pallone, mentre un'anziana signora vestita elegantemente portava il proprio cane di purissima razza a fare i bisogni.

Il Maestro, concentrato nella lettura de I Fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskij. sedeva distinto su una comoda poltroncina in vimini, posta sul marciapiede proprio a lato del portone della Sua abitazione.

D'un tratto si udirono dei passi di corsa che rimbombavano tra le case, e da una via laterale sopraggiunsero affannati due Discepoli i quali, alla vista del Sublime, gli si gettarono ansimanti ai piedi, pur mantenendo una distanza rispettosa.

Il Maestro non alzò neppure lo sguardo sui due poveretti che stavano lì, faccia a terra, completamente sdraiati sull'asfalto per dare prova di totale sottomissione. Quindi, trascorsi una decina di minuti e giunto alla fine del capitolo, Egli mise il segnalibro, chiuse il pesante tomo e disse:
"Dunque cosa vi porta ad interrompere tanto impunemente la mia lettura, cari Discepoli?"
"Sandropan, noi ti chiediamo perdono, ma siamo corsi da te perchè abbiamo sentito dire che il Discepolo Cazza sta molto male, ed ha espresso il desiderio di vederti."

L'espressione del Maestro mutò, i suoi occhi si inumidirono e si capì chiaramente quanto la notizia lo avesse turbato ma, contrariamente a quanto ci si sarebbe potuti aspettare giunti a questo punto, non fece e non disse nulla. Anzi, in netto contrasto con il sentimento di pietà che dimostrava di provare per il Discepolo dalla scapola fratturata, riaprì il Suo libro e ricominciò a leggere ostentando totale indifferenza.

Fu allora che uno dei Discepoli, quello che fino a quel momento non aveva nemmeno osato proferire parola, si rialzò, estrasse dalla tasca dei pantaloni una busta contenente cinque biglietti da cento euro e la porse timidamente a Sandropan il quale, dopo avere controllato l'importo dell'offerta, la mise tra le pagine del Suo libro. Poi con un impercettibile cenno degli occhi congedò i Suoi Adepti, che capirono e si allontanarono immediatamente e silenziosamente.

La sera stessa fece visita al dolorante Discepolo Cazza, che da giorni stava sdraiato a letto e che, alla vista del Maestro di Vita, si commosse fino a singhiozzare.
Sandropan subito lo esortò senza troppi complimenti ad alzarsi, e con una breve imposizione delle mani vicino alla scapola fratturata lo fece subito sentire meglio.

In segno di gratitudine Il Cazza prese la gallina più bella del pollaio, la uccise e la donò al Maestro che fece ritorno a casa, felice per il buon esito della missione appena compiuta.

Sandropan ed il Discepolo Cazza


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Che belli, il Maestro e il Discepolo numero 1... Uniti dallo stesso dolore... 2 e' il numero perfetto! L'Eletto

Anonimo ha detto...

Maestro,Discepolo oggi dopo un tuffo purificatore nelle fresche acque nuraghe,mi sono avventurato in uno sperduto paesino dell'entroterra,entro in un bar e.......ho assistito ad una dimostrazione di forza,intelligenza,cattiveria,spudoratezza ...insomma tutte quelle caratteristiche che dimostravi in ogni tua uscita in bici.
Ho pensato a voi due,impossibilitati a casa senza poter sfogare ed allenare le vostre forze.....
Allora,vediamo se ho capito questo misterioso sport :dovete mettervi un cappello nero e piatto sulla testa,leggermente inclinato;vi posizionate uno d'avanti all'altro con lo sguardo pieno d'odio;una mano piegata dietro la schiena,ma penso che anche legata come l'avete possa andare bene;dovete poi urlare con tutto il fiato che avete in gola,un numero compreso tra 0 e 10,e conteporaneamente indicare con le dita della mano libera un numero,che dovrà essere almeno minore del numero che urlate.Chi azzecca il numero che risuterà dalla somma delle dita delle due mani farà il punto.
Ho notato che si perdono molti liquidi e la gola si secca molto velocemente,ma gli atleti di questo sport usano tra una giocata e l'altra rinfrescare la gola con particolari bevande ipertoniche,vi consiglio però di non esagerare con queste bevande,non vorrei che faceste la fine di quel bel tizio di Pavia che per un bicchierino in più.....
Ora sotto così a fine convalescenza sarete già in forma per portare la parola a tutti noi.
Tuo timorato Tabula.