Sandropan, all'indomani della gara di Mozzate, svela un segreto che non riesce più a tenersi dentro.
Di seguito la versione integrale del Suo scritto.
"A un certo punto della gara, diciamo all'inizio dell'interminabile Terzo Giro, ho cominciato a sentire addosso una stanchezza che mi opprimeva, che imputo al fatto di prendere antistaminici per l'allergia ai pollini. Così ho assunto le Sostanze che avevo nel taschino posteriore della maglietta, e per un po' sono riuscito a tirare avanti, molto determinato nel voler finire la gara.
Ma dopo qualche minuto, oltre alla stanchezza e alla fame, ha cominciato a farsi sentire anche la Sete. Una tremenda Sete. Una terribile Sete. L'acqua nella borraccia era quasi finita, e in pochi minuti e pochi sorsi sono arrivato alle ultime gocce; poi il nulla.
Così, quando su una assolata discesa di sassi di quelle dove la bici salta come un cavallo imbizzarrito e la catena sbatte rumorosamente e la borraccia se non è bene al suo posto tende a saltar fuori, ecco appunto proprio su una di quelle discese vedo una borraccia abbandonata con la scritta Enervit, che si intuiva fosse mezza piena.
E così, come l'assetato in mezzo al deserto che si butta per terra per bere dalla pozza d'acqua stagnante dell'oasi pur di sopravvivere qualche ora in più, anch'io non ci ho pensato nemmeno una volta. Ho tirato i freni e mi sono avventato sulla borraccia semisepolta tra terra e sassi, calpestata da qualche centinaio di ruote, e da lì ho bevuto. Poi, dissetato ma pieno di sensi di colpa, l'ho lasciata cadere poco più avanti lungo il percorso.
E ora che mi sono potuto confidare e liberare da questo peso mi sento molto meglio."
1 commento:
Leggendo il post ad un certo punto ho temuto il peggio...pensavo avessi bevuto la tua pipì dal camel back come il protagonista di "127 ore" !
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