E' fin troppo ovvio. Visto il periodo dovrei, visto che qualche disperato lettore del blog pare esserci ancora, scatenarmi facendo a tutti i più sentiti auguri di buon anno, buone feste e roba varia. Dovrei farlo, anzi stavo per convincermi a farlo, proprio ieri dicevo tra me e me adesso faccio gli auguri sul blog, magari metto anche qualche bella decorazione, o qualche musichetta, un meu amigo Charlie Brown che parte da solo all'apertura della pagina, e invece questa mattina, proprio questa mattina, durante un placido giretto con la bici da montagna all'interno del parco di Monza, una delle pepè si è improvvisamente e tragicamente rotta.
E così, per una strana forma di protesta, ho deciso di soprassedere con la storia degli auguri per parlare della pepè rotte, concedendo loro, prima di buttarle via, l'onore di una foto pubblicata sulle Cronache di Sandropan.
Per fortuna ci sono le pepè di scorta, quelle vinte da Lollopan tempo fa alle premiazioni del Master Sport & Sport che, come spesso accade con le cose economiche, assolvono alla medesima funzione e durano di più. Chissà perché.
Forse i ricchi si lamentano meno dei poveri quindi quando un ricco rompe le pepè belle ne compra un altro paio senza lamentarsi quindi sarebbe stupido farle robuste?
Oppure sono i poveri che per non sentirsi poveri comprano le pepè belle e quando le rompono si rassegnano per paura di fare brutta figura, mentre i ricchi, che essendo tali se ne fregano di fare vedere che sono ricchi quindi comprano le pepè economiche, se le dovessero rompere farebbero un sacco di storie, quindi meglio vendergli le pepè economiche ma robuste?
Personalmente propendo per questa seconda ipotesi.
Personalmente propendo per questa seconda ipotesi.
Vabbè, dopo queste disquisizioni sulle strategie di marketing dei fabbricanti di pepè, vi saluto caramente.
Sandropan
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