Fermi. Vi diciamo subito che quello che state per leggere corrisponde a Verità. Se non ci credete potete fermarvi qui e tornare sul libro delle facce o a quello che stavate facendo, oppure potete proseguire nella lettura di questo post, a voi la scelta. Vi diciamo altresì che questo racconto non è altro che la descrizione di un sogno. Un sogno semplice, non articolato, incentrato su un unico episodio. Il sogno che la notte scorsa ha turbato il sonno di Sandropan.
Una pensione, o una trattoria, o un ristorante vicino al mare, forse a Finale Ligure, o in qualche posto da qualche parte chissà dove in Liguria. Una grande sala poco illuminata con le pareti nude, dei tavoli apparecchiati con tovaglie a quadrotti bianchi e rossi, da una parte un bancone da bar stile anni settanta e tre o quattro cameriere grassocce e un po' anzianotte che indossano dei camici color blu chiaro e si muovono goffe tra i tavoli.
Sandropan si siede, gli viene servito un piatto di pastina in brodo con abbondante formaggio grana grattugiato che galleggia a grumi sulla superficie. Roba da ciclisti.
Il Maestro prende il cucchiaio, assaggia, sembra buona, è molto saporita! E sorride compiaciuto alla cameriera cicciona che lo sta osservando, la quale ricambia il sorriso e si avvicina, sussurandogli, con tono confidenziale: "Sa, è una specialità, c'è la pipì".
"La pipì?" ripete Sandropan leggermente perplesso. "Sì, pipì. Fa andare forte in bicicletta, è una nostra ricetta, pastina in brodo con la pipì. E' per questo che tutti i ciclisti vengono da noi, per mangiare la pastina con la pipì".
Sandropan si guarda attorno. La sala che sembrava vuota ora è piena. Sono tutti ciclisti. Tutine, gambe depilate, odore di olio canforato, tutti magri, tiratissimi, capelli corti, occhiali in testa. Sono quelli della gara di ieri. Tutti mangiano con evidente soddisfazione gran cucchiaiate di pastina in brodo con formaggio grattugiato e pipì.
Che pipì sarà? Sandropan cerca invano la cameriera alla quale chiedere. Perchè lo vuole sapere? Se fosse la pipì di un bambino sarebbe forse meglio? Mah. Bambini in giro non se ne vedono, probabilmente sarà pipì della cicciona, o forse di sua madre. Magari sono solo poche gocce, giusto per insaporire il brodo. Oppure potrebbe essere una pisciatona fatta direttamente nella pentola, o uno zic nel piatto. Il lato positivo è che fa andare forte in bici.
Sandropan compie vari tentativi, prende il cucchiaio, lo riempie, lo avvicina alla bocca ma proprio non ce la fa. Ora, diffuso nella stanza, si sente un forte odore di piscio. Brodo e pipì, un vero schifo. Dunque sarà questo il Grande Segreto dei ciclisti che li fa andare più forte di lui?
Sandropan non sa proprio cosa fare, è una decisione sofferta, non facile da prendere soprattutto in sogno, una di quelle decisioni che angosciano e che mentre ci si pensa e ci si ripensa le gambe si annodano nelle lenzuola e il cuscino finisce sopra alla testa e le mani sopra al cuscino. Ma è davvero così importante andare forte in bici? Non ci si potrebbe accontentare e andare un po' più piano?
E' il risveglio. Alla fine niente pastina con pipì. Tra il successo sportivo e la Mediocrità, anche nell'inconscio Sandropan ha scelto la seconda. Il sacrificio richiesto era troppo alto.
Sono le quattro e mezza del giorno che sta per nascere, il primo pensiero va al sogno appena fatto, che va subito fissato nella memoria prima di riaddormentarsi, per poterlo scrivere sul blog.
Il ciclista Franco Casati in adorazione del Maestro. Lui ieri la gara l'ha finita. Sarà stato uno dei ciclisti forti del sogno di Sandropan? |
Antonio Mulas, l'Eletto. Il Discepolo perfetto. Per non dispiacere al Maestro nella gara dei Senior ha fatto l'identica ingloriosa fine. Chissà se questa notte avrà fatto le stesso sogno... |
Lorenzo, con Nonna venuta a fare il tifo e Sacchettone del suo ottavo posto coi Cadetti.
Lui nel sogno non c'era, è stato inconsciamente graziato dal Padre.
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1 commento:
Io faccio sogni peggiori dei tuoi, ma per fortuna, me li dimentico dopo un pò che mi sveglio, per ricordarmeli dovrei segnarmeli in un foglio
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