La prima: Lorenzo correva appena prima di me, e durante la sua gara io mi sono letteralmente pro-di-ga-to per assisterlo, cioè passargli la borraccia e soprattutto seguirlo in parte del percorso per potergli sostituire la bici con la mia in caso di rottura.
La seconda: come preannunciato faceva abbastanza freddo e c'era neve, e mentre espletavo la funzione di assistente/meccanico avvertivo sempre più impellente il bisogno di espletare un consistente bisogno fisiologico.
Ma a questo punto ecco ancora una volta da parte mia un gesto eroico. Decido di resistere a oltranza, aspettando la fine della gara dei debuttanti, per poi fiondarmi nella toilette del centro sportivo di Monteforte D'Alpone, che ci ospitava.
E così è andata, tutto secondo i piani. Peccato che mentre mi rivestivo di calzamaglia maglietta giacca invernale guanti cappellino caschetto occhiali riattaccavo il numero che si era staccato maledette spille che appena ti muovi si sganciano... ecco che ci chiamano alla partenza. Risultato: io, proprio io che ho la necessità di scaldarmi tantissimo prima delle gare, io che sono stato un'ora al gelo coi piedi nella neve e la bici di scorta in mano, eccomi in griglia costretto a partire praticamente a freddo.
Ovviamente, pur facendo appello ai miei poteri di supereroe mi accorgo subito di non avere nessuna chance, e dopo poche centinaia di metri prendo una decisione coraggiosa: voglio arrivare ultimo.
Sì, cari Miei Lettori, avete letto bene. Ultimo.
Nel giro di pochi istanti cambio completamente strategia. Faccio due giri del percorso, aspetto che Valsesia mi doppi per fargli il tifo, e mi fermo a un centinaio di metri dal traguardo, seguendo con attenzione lo svolgersi della gara.
Così, al passaggio dei primi che dovevano fare l'ultimo giro, mi rimetto in sella e faccio anch'io un ultimo giro, diciamo una doverosa passerella d'onore dedicata ai fans.
Arrivo alla fine della gara freschissimo, contrariamente a tutti gli altri che erano stravolti e anche molto più sporchi di me. Il mio piano si è rivelato praticamente perfetto e sono soddisfatto per averlo portato a termine nei migliore dei modi.
Una giornata fantastica, tutto sta andando per il meglio... ma solo alla premiazione mi accorgo di essere diciannovesimo su venti! Penultimo! Impossibile. Pieno di stupore e di amarezza cerco chi ha stampato le classifiche, lo trovo, gli spiego di essere vittima di un clamoroso errore, lui addossa la responsabilità sui giudici, cerco i giudici ma ormai se ne sono andati. Insomma nulla da fare. Mi tocca subire una vera e propria ingiustizia, ma per il mio spirito sportivo e per il rispetto dovuto ai giudici e a coloro che si impegnano per farci correre, decido di rassegnarmi ed accettare il risultato.
Peccato, perchè questa volta ero proprio convinto di trovarmi in vetta alla classifica.
