martedì 22 giugno 2010

Pinato e Super-Simo Etossi splendono nell'Italiano delle polemiche








E così arrivò anche il Judgement Day.
A Lozzolo, nel vercellese, si è disputato il Campionato Italiano XC Udace, dove sul durissimo percorso disegnato sul colle soprastante il paese solo 232 bikers hanno concluso la gara (ma i ritiri non sono stati troppi).
Pochi partecipanti, tanti i big presenti, per una gara che ha visto contrapporsi un percorso altamente spettacolare e selettivo a un' organizzazione alquanto deludente, che, con il caso YouPorn ha toccato un fondo da cui nei prossimi anni si potrà solo risalire, sperando di arrivare ad eguagliare ciò che si era visto un anno prima a Quattro Castella, in terra Emiliana.
Peccato peccato peccato, perchè i presupposti per un buon Italiano c'erano, ma ci sono state molte falle nell'organizzazione, dal momento dell'iscrizione online fino alle premiazioni, ma a questo proposito arriveranno altri articoli sul blog.
Sul fronte dei risultati, invece, più ombre che luci per i nostri corridori, che hanno faticato sul percorso di casa, ben noto perchè inserito nel Master Sport&Sports già da anni.

Prima le Donne A, e subito un bel successo in rosa, con Simona Etossi, la milanese del Team Bortolami, che dopo 10 anni di attesa conquista finalmente il tricolore in un arrivo tutto di lacrime e applausi per la superlativa vittoria, su un percorso che non pareva addicersi a lei. Solo terza Silvia Barbero, che pur giocando in casa, prende ben 9 minuti dalla rivale del Master. Troppi per una campionessa, forse crollata per la tensione della gara che avrebbe dovuto a tutti i costi vincere. Questo è lo sport, d'altronde.

Nelle Donne B trionfa la favorita veneta Monica Squarcina, troppa la superiorità sulle avversarie che la accompagnano sul podio tricolore, Angela Agazzone e Monica Grendene. Clara Perletti, poco più giù, è incredibilmente sempre presente, e la sua prestazione non si misura in minuti, ma nella costanza e nella forza mentale che dimostra ogni domenica, alternando la Mtb alla strada al ciclocross e alla pista. Chapeau Clara.

Si presenta a Lozzolo in uno stato di salute che frenerebbe qualsiasi campione, e parte totalmente a freddo, convinto (e con qualche ragione) che la partenza sia un'ora più tardi, tant'è che i giudici devono ritardare la partenza di qualche minuto per attenderlo. Ma una star come lui, il solista di un coro fantastico come quello dei Primavera, non può certo fermarsi davanti a un'incomprensione e taglia il traguardo ancora una volta a mani alzate, neanche troppo alzate, giusto per le foto di rito, e poi via a cambiarsi, pronto per una sfida maggiore, che lo attende a mesi.
E' Ancora lui, ancora Davide Pinato. E' sempre lui il capo della tribù, e se a Quattro Castella era stata "la prima volta", quella che non si dimentica mai, questa gara è stata per il corridore di Casale Monferrato una semplice conferma della crescita degli ultimi anni, che l'ha portato ad affacciarsi con gran successo in terra Federale, e il suo sempre più possibile trasferimento in FCI, a Settembre, è una brutta notizia per chi già corre in federazione.
Sandropan punta sul giovane Custode di Alan, ed è forse proprio questa carica che sta spingendo il ragazzotto del Team Pinato molto in su, dove pochi osano osare.
Nella stessa categoria si registra però una piccola delusione per il Maestro, che vede il suo Scudiero, l'uomo più fidato, Fabio Bianchi, solo in nona posizione, a causa di una caduta che frena la sua corsa verso obiettivi più alti di una top ten conquistata a fatica, tra l'altro chiusa da un altro fedelissimo, Francesco Barbotti, dell'Mtb Omegna.

Nella categoria Primavera Femminile, pesa l'assenza, ormai perenne, della probabile favorita, l'alessandrina Lucrezia Cecutti, ma si sa, gli assenti hanno sempre torto.
Ne approfitta così la veneta Nicole Pellegrini, neo campionessa d'Italia, mentre l'omegnina Lisa Piana e la comasca Tatiana Bianchi lottano per l'ultimo posto del podio, su cui si posiziona al secondo posto Camilla Aste.
Vince Lisa, ma Tatiana dimostra, a parer di Sandropan, una grinta mai vista e che potrebbe portarla più in su, e chissà.

Nei Debuttanti è devastante la potenza del trentino Simone Moletta, che impone da subito un ritmo pazzesco, e costringe il Campione d'Inverno e Regionale lombardo Niccolò Castelli, dopo un giro a ruota, a mollare e a subire il rientro del biellese Marco Raimondo che per poco non ne approfitta, ma la volata d'argento è del bergamasco. Appena giù dal podio, è lotta tra gli eterni rivali Lorenzo Bramati e Andrea Peretti, uno dei favoriti alla partenza, ma che ancora una volta dimostra di soffrire la pressione delle gare importanti e chiude quinto e lontano dal Garbagnatese.
Più dietro Giacomo Cavalieri, che soffre per tutto il secondo giro a causa dei crampi ma tiene fino alla fine e chiude onorevolmente nono e in top ten.

Nei Cadetti c'è poco Sport&Sports, e per trovare un cognome noto bisogna scendere fino all'ottavo posto del Campione d'Europa di cross, Massimo Pagani, che attende solo l'arrivo della stagione crossistica, mentre chiude con un buon quattordicesimo il Garbagnatese Jacopo Bissoli, in una categoria che ha visto diversi ritiri. Per la cronaca, il vincitore è il piemontese Alessio Crivello.

Negli Junior, categoria tra le meno numerose, delude Fabio Pasquali, solo quinto, mentre la lotta per l'oro è tra due veneti, Ivan Conti e Ivan Pintarelli, e a spuntarla è proprio quest'ultimo.
Tiene alto l'onore Alessandro Maiuolo, il milanese alla corte della Cicli Battistella, con un gran terzo posto, mentre il figlio d'arte Andrea Cotella, ottimo protagonista quest'anno, chiude ottavo.

Gara spettacolare e ricca di big nei Senior, dove Marco Colombo alza bandiera bianca, e la lotta per il tricolore si riduce alla coppia Giani-Ferrando. L'alessandrino della Bicicletteria par voler ribaltare la gara di Quattro Castella, che l'aveva visto terzo alle spalle proprio del corridore del Team Scout, ma Luca Giani dimostra di essere il migliore e arriva in solitaria, dopo aver lasciato indietro diversi corridori tra cui Luca Finotti, solo quarto.

Il neo-Campione d'Italia dei Veterani è Mirko Bruschi. Nome noto per essere stato un professionista, anche nella nazionale, Bruschi rifila all'ex tricolore Gadotti oltre 5 minuti, mentre il plurivincitore dello Sport&Sports Agostino Carfora chiude solo quarto. Ma nei veterani a fare notizia sono le delusioni dei big Fappani e Bertoni, rispettivamente ottavo e decimo, in cui si infila al nono posto Carmelo Cerruto.
Molteplici sono i ritiri di alcuni famosi discepoli del Maestro Sandropan, come Virgi Pinato, Piero Gelli, Nino Grammatico, Luigino Biancuzzi e Flavio Fumagalli.

Ma la delusione più grande di giornata è targata Antonio Marchese.
Il Capo-Discepoli arriva a Lozzolo convinto di fare la gara della vita, ma fa solo grandi casini.
Prima, nella discesa in single-track iniziale, sceglie una traiettoria sconsiderata. Sandropan è in scia e per seguirlo si provoca uno stiramento mentre cerca invano di non cadere, e che lo ferma per 3 minuti e 49 secondi, compromettendo di fatto la prestazione nella gara clou.
Ma mentre il varesino chiue la sua nefasta giornata con un buon ritiro alla fine del primo giro, Sandropan si rialza, come un vero Gladiatore, e rimonta e rimonta e rimonta e rimonta fino a un'ottimo quint'ultimo posto, più che mediocre, anche perchè ottenuto devastando il nemico Cotella, lontano 11 minuti dal brianzolo.
Mentre dietro succede il finimondo, a vestirsi di Tricolore nei Gentlemen è Fausto Orsi, per la delusione del vercellese Roberto Gallone, sempre al comando nei primi giri, salvo poi dover rallentare per problemi al cambio, lasciando spazio al veneto giunto ad appena 30 secondi.
Più dietro, gran prova di Attilio Bedogni, scortato da grandi fans, sempre più in crescita e classificatosi quarto, mentre un pochettino più indietro l'eroe di Lozzolo è Massimo Mantelli del KK Garage.
Con un tempo di 3:10:37 e a più di un'ora e dieci dal primo Gentlemen, conclude ultimo assoluto alla faccia dei ritirati, e lotta fino alla fine con sè stesso per concludere una gara durissima. Grande Max!

Nei Gentlemen un po' più in là con l'età, i famosi Super Gentlemen A, è forte la delusione di Lucio Pirozzini che sperava di cogliere un successo, visti i risultati attuali, ma si può solo dire che è stato più bravo (o che ha pedalato più forte, uno dei proverbiali consigli di Sandropan) Mariano Zoccante. Forse sarà stata la durata della gara per i Super, solitamente abituati a un numero di giri minore rispetto ai più giovani, che ha tagliato le forze al valdossolino.
Più indietro fatica anche Aldo Allegranza, al rientro dall'infortunio, solo sesto, mentre seguono a sua ruota Giuseppe Basso e Franco Bertona.

Ultima categoria di giornata sono i Super B, con il successo di Ferdinando Dal Zovo, come da pronostico, mentre lo accompagnano sul podio il Super Giovane Alessandro Lazzaroni e il Garbagnatese Ambrogio Temporiti, che forse sperava in qualcosa di più, ma va bene così.
Più staccato Paolo Pisoni, del Horror Team Bortolami, lontano dal fedele amico Temporiti.

Si conclude così una giornata fredda, piovosa e segnata dalle polemiche che si trascinerà dietro nelle prossime settimane, dove ben poco, nell'amministrazione di un Campionato Italiano, ha funzionato.
A voi la parola.

Lorenzo Bramati

2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'anno prossimo organizzalo tu !

Anonimo ha detto...

caro sandro sei anche bugiardo nelle tue cronache come posso averti ostacolato se tu eri fermo in discesa e mi hai detto passa passa ricorda che le bugie hanno le ganbe corte........ciao tuo senpre amico e capodiscepolo tony m.