martedì 17 aprile 2012

La Coda del Gruppo



Trovarsi nella coda del gruppo è un'esperienza dura, provante, ma che, per ripetere la cazzata che si diceva tanti anni fa a proposito del servizio militare, tutti gli uomini dovrebbero fare per diventare veramente tali.
Ma che cos'e' questa Coda del Gruppo? E cos'ha di tanto particolare questa Coda per meritarsi un post tutto suo sulle Cronache di Sandropan?
Abbiate pazienza, cari piccoli amici, cercheremo ora di spiegarvelo.

Per prima cosa vi diremo che il Gruppo è quello dei ciclisti delle gare amatoriali su strada.
Se volessimo scendere nei particolari vi potremmo dire che il riferimento specifico è al Gruppo dei Gentleman, categoria di sportivi compresa tra i 47 e i 55 anni, della quale il Maestro fa orgogliosamente parte.

Vi diremo anche che, a differenza delle gare in mountain bike dove i Forti sembrano delle bestie feroci e gli Scarsi hanno le facce da merluzzi, nel Gruppo delle gare su strada hanno tutti la stessa faccia e la stessa espressione: da Pro.
Fatta eccezione per Sandropan, che corre col casco da 29 euro e gli occhiali trovati nell'uovo di Pasqua, tutti gli altri hanno un look ultrafigo. A giudicare dall'estetica e dal modo di porsi ognuno di loro potrebbe essere quello che si staccherà dal Gruppo e vincerà la volata.
(Fin troppo ovvio dire che il costo medio di una bici rasenta quello di un'autovettura di piccola cilindrata, ma viviamo in un mondo libero dove ognuno investe i propri soldi come meglio crede, e questo inciso è dettato unicamente dall'invidia di chi possiede una bici che pesa il doppio delle altre)

I ciclisti su strada corrono sempre in Gruppo. Nel Gruppo dei ciclisti amatoriali non ci sono squadre come tra i professionisti, nè tantomeno tattiche predefinite, ma per qualche strana ragione i ciclisti si muovono, si spostano, accellerano e rallentano tutti assieme, formando una vera e propria entità a sè stante.
Verrebbe naturale pensare allo sciame d'api, dove ogni singolo individuo ha il proprio ruolo ma l'intelligenza è collettiva, però il paragone non reggerebbe; qui sono tutti contro tutti, e ognuno gioca la propria partita.

Se le api si comportasssero come i ciclisti, la produzione di miele crollerebbe vertiginosamente.
Infatti solo quelli che stanno davanti tirano il Gruppo, hanno il vento in faccia e fanno fatica.
Tutti gli altri, a parte Sandropan che per eccesso di prudenza sta sempre tre metri dietro al penultimo, sono nascosti nella Pancia del Gruppo e stanno appiccicati l'uno all'altro come sardine per non sprecare nemmeno un watt di energia. Senza offendere nessuno li potremmo chiamare Parassiti.

I Parassiti sanno bene che la miglior difesa è l'attacco, e così urlano e incitano i Faticatori, i quali, proprio a causa del proprio ruolo, respirano a bocca aperta e tacciono.

- Guarda, c'è la fuga. E quelli là dormono.
- Ueh alloraaaaa!
- Forza là davanti!
- Andiamo (andate) a prenderli!
- Non si può viaggiare a trenta all'ora!
- No, proprio non si può  (scuotendo la testa)

L'atteggiamento dei Parassiti è tanto più sfrontato quanto più è improbabile che si inverta il loro ruolo. Non a caso quelli che urlano di più sono quelli nella Coda del Gruppo, perchè rischiano meno degli altri di diventare Faticatori.

Ma attenzione... tra quelli in Coda la metà non ha il numero di gara. In altre parole fanno la gara senza avere pagato i 10 euro.
Li chiameremo Abusivi, ma li potremmo chiamare portoghesi, clandestini, approfittatori del fatto che nessuno controlla. Gli Abusivi sembrano essere esenti da sensi di colpa, anzi scherzano sulla loro condizione e dicono con leggero sfottò "io non ho attaccato il numero". Lasciano intendere che loro sono già passati dall'esperienza di avere attaccato il numero, e ora, come nei giochi della Playstation, sono ad un livello superiore.
Gli Abusivi, oltre al fattore economico, godono di una serie di vantaggi non da poco conto: L'Abusivismo giustifica ampiamente il fatto di non stare davanti tra i Faticatori, e mette al riparo dagli insuccessi e dai ritiri, perchè gli insuccessi e i ritiri sono appannaggio esclusivo di chi si è iscritto regolarmente.
E' un po' come nella vita reale: L'Abusivismo paga.

Però anche "quelli che non hanno attaccato il numero" si sentono in pieno diritto di urlare per spronare quelli davanti. E questo non è affatto uno scherzo.

- Scusa - chiede l'affannato Sandropan all'Abusivo che pedala al suo fianco - sai quanti sono in fuga?
- Sono in quattro, uno della Squadra Alfa, uno della Squadra Beta, uno della squadra Gamma e un'altro della Squadra Delta che fino all'anno scorso era alla Gamma ma poi non si trovava bene e ha cambiato.
Cazzo questo sa tutto. Ma nel Gruppo tutti sanno tutto. Solo Sandropan, ahimè, non sa niente.


1 commento:

Paolo Isola ha detto...

Secondo me bisognerebbe combattere duramente l'abusivismo ciclistico come si fa con l'abusivismo edilizio...in fin dei conti stanno usufruendo di un servizio in modo gratuito, mentre gli altri pagano, non è giusto!