martedì 6 luglio 2010

Sandropan da 10 e lode

Fantastico Supereroe questo Sandropan, che arriva alla gara Udace nella pista dell'autodromo di Monza con il fedele Alan. Ambedue sono fortemente determinati a chiudere almeno uno dei dieci giri previsti della gara.
Emozionato come un bambino al primo giorno di scuola, il Maestro alla partenza se ne sta in fondo al gruppo, cercando di stare il più possibile coperto per risparmiare le forze, impegnandosi per resistere resistere resistere agli strapponi imposti da quelli che davanti tirano e cercano di andare in fuga, mentre dietro tutta la mandria cerca di non staccarsi per impedirglielo.
In mezzo a questo bailamme Sandropan magicamente conclude il primo, poi il secondo e il terzo e il quarto e infine si trova all'ottavo giro ancora in gruppo mentre la folla delirante lo acclama.
E qui, ahimè, un piccolo errore di gioventù lo porta, in un momento in cui il gruppo sembrava andare più piano, a fare uno scatto che lo fa trovare senza accorgersene in una fuga di cinque o sei ciclisti. Naturalmente impossibile reggere i ritmi degli amatori più scatenati, e così il Maestro avvedutosi che la sua involontaria fuga è senza nessuna speranza di riuscita, rompe il gruppo prendendosi coraggiosamente i peggiori insulti (tanti nemici, tanto onore...).
A questo punto Sandropan, perso il treno dei forti, dove tra l'altro coi rapporti da ciclocross era costretto a tenere un ritmo di 250 pedalate al minuto, rimasto senza gambe, senza cuore e senza polmoni, riesce a malapena a non farsi investire e a riagganciarsi allo squadrone che arriva poco dopo, ma ormai le sue carte le ha giocate ed è costretto a mollare, con grande dignità e con la piena consapevolezza di avere compiuto una grande impresa.
Viva Alan, viva Sandropan!

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NB In corsivo e grassetto nel post due citazioni, la prima di Francesco Saverio Borrelli, toga rossa del tribunale di Milano, la seconda di Benito Mussolini.

Sandropar condicio
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