Ok, lo ammetto. Stasera non ho niente da fare.
E siccome Facebook mi ha un po' stancato con tutti i suoi post del tipo "condividi se vuoi bene alla tua mamma", ecco, non so proprio come e perchè, ma sono finito sul mio povero caro vecchio blog.
Così mi sono messo a leggere qualche post qui e là, e ne ho trovati alcuni dove descrivo mirabolanti uscite in bici con altrettanti mirabolanti compagni di merende. Sofferenze immani trasformate in sensazioni di estremo godimento per le imprese compiute, siano state esse gare o semplici escursioni con gli amici.
La domanda è: Quel Sandropan ero io o era un mio sosia?
E, se ero io, perchè da un po' di mesi a questa parte, quando esco in bici, dopo dieci chilometri ho già voglia di tornare indietro e se proseguo è solo per tenere fede ad una specie di impegno morale nei confronti di me stesso?
Perchè quello che fino a poco tempo fa mi divertiva ora mi annoia?
Perchè quella sensazione di tenerezza che provo tutte le volte che vado in box ed accarezzo la mia tavola da windsurf non la ritrovo quando osservo la mia biciclettina appesa ad un gancio e nascosta da un mucchio di vele ammassate?
Perchè con la mia tavola parlo (e lei mi capisce) mentre la bici mi sembra un oggetto inanimato?
Eppure anche a lei ho voluto bene, ma ora quei tempi mi sembrano tanto lontani.
Siamo sulla strada del divorzio oppure l'approssimarsi dell'autunno e del freddo saprà rimettere le cose a posto? Qual' è il posto giusto delle cose? Quale posto? Quali cose?
3 commenti:
Ecco la soluzione ! http://youtu.be/GpFdkCVEzEo
Pianta la di scrivere cazzate e rispolvera la bici da cross....ti aspetto il 10 ottobre a Cavallirio ...fanfarone....
Ho lo stesso problema e le stesse sensazioni con la corsa a piedi...
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