Uno non si può distrarre un attimo, stare qualche giorno lontano dal blog e dalla bici, che subito arriva l'amico che zitto zitto quatto quatto se ne va in autodromo da solo, si accoda al gruppo quello giusto e ti frega il record della pista.
E dire che quell'otto e zeroquattro era lì dall'otto maggio 2012, e nonostante i soliti proclami da ciclisti fanfaroni (ti straccio, sei un poveretto, sei una sega, ti faccio il culo, se tu hai fatto 8 e zeroquattro io posso fare 4 e zerodue) nessuno dei discepoli era mai riuscito a batterlo.
Era un otto e zeroquattro stregato.
Era un otto e zeroquattro stregato.
Anche quest'anno sembra fatta. Domani è l'ultimo giorno di apertura alle bici, poi tanti saluti e ci si rivede l'anno prossimo dopo Pasqua.
Il mio record è lì, custodito come in cassaforte nel database di Strava, ancora poche ore e potrò prolungare la gloria di un annetto.
Il telefono fa venti squilli, poi finalmente risponde la voce di uno che sta pedalando come un forsennato.
- Pronto!!! Pronto!!!
- Pronto Cazza, dove sei? Dai, andiamo in autodromo?
- Sono già qui, anzi credo di avere battuto il tuo record!!
Ma come? Non avevi il mal di schiena, la stanchezza, il malessere, l'orto da zappare, la Dama Bianca che devi accompagnare a fare la spesa e non ti puoi allenare?? Proprio tu, Cazza, amico mio, mi giochi questo tiro mancino? Proprio tu mi tradisci così?
Ma come? Non avevi il mal di schiena, la stanchezza, il malessere, l'orto da zappare, la Dama Bianca che devi accompagnare a fare la spesa e non ti puoi allenare?? Proprio tu, Cazza, amico mio, mi giochi questo tiro mancino? Proprio tu mi tradisci così?
Come se non bastasse, come se l'umiliazione subita non fosse abbastanza cocente, il tracciato di oggi si è caricato a metà, ho pedalato 40 km e alla fine quelli che risultano sono 10.
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