lunedì 11 febbraio 2013

La cena dei ciclisti


Arrivo in ritardo, un po' perché sono in ritardo davvero, un po' per fare il divo. Ovvio.
E' la cena della società ciclistica alla quale orgogliosamente appartengo da ormai tre o quattro anni.
Sanno già che mio figlio andrà a studiare all'estero e farà solo poche gare in questa stagione prima di smettere del tutto, ma ancora non sanno che stanno per perdere anche il loro atleta di punta, al quale è stato consigliato dal medico di lasciar perdere le gare di bici. Non so come la prenderanno, certo sarà una botta, un duro colpo, devo dirlo con cautela.

Ecco, mi spiego, cioè, alla visita mi hanno trovato un problemino, mi hanno dato lo stesso il foglio giallo, anzi eccolo guarda, perché io la visita l'ho fatta perché io volevo continuare a correre, ma mi hanno detto che sarebbe meglio che io non esagerassi, che magari forse non dovrei fare le gare, mi dispiace, però, purtroppo, insomma, la società, la squadra, i colori sociali, l'impegno profuso in questi anni, l'amicizia, mi sono trovato benissimo, è una famiglia, anche per mio figlio, ci avete accolto a braccia aperte, so già che mi mancherete, è stato molto bello, e la fiducia accordata, e le buone intenzioni, e il cuore in mano, e verrò a trovarvi, e gli occhi lucidi.

Beh se te l'hanno detto i medici allora non correre.

Ah ok.

1 commento:

Brady ha detto...

A volte mi fa male leggere il tuo blog perché mi sembra di vedere la mia immagine riflessa dallo specchio.
Vabbé, tu sei magro e io no...