giovedì 29 settembre 2011

Crisi Esistenziale

Perchè siamo ancora in settembre ma alle sette e mezza è già buio?
Perchè le mie bici sono sempre sporche?
Perchè il mio box è sempre un casino?
Perchè il tunnel di Monza non sarà mai finito?
Perchè nel ciclocross arrivo sempre ultimo?
Perchè nella mountain bike arrivo sempre terzultimo?
Perchè non sono ancora andato a vivere al mare?
Perchè non possiamo correre nudi e felici nei prati anzichè andare a lavorare?
Perchè tutti gli inverni vado in palestra ma la palestra mi fa schifo?

Ma soprattutto:

Perchè il 27 agosto del video qui sotto mi sembra così lontano?

mercoledì 28 settembre 2011

Eroismi 2

L'Armata Brancaleone è tornata dalla micidiale Three Peacks.

Ecco i risultati:

207th Salvatori Gelli Team F.LLI Oliva Italy MV50 Finish 04:22:39
209th Matteo Petrucci Team F.LLI Oliva Italy MV60 Finish 04:22:44
288th Marco Locatelli Cassinis Cycling team Italy MV40 Finish 04:38:2
534th Sergio Cattadori GS Garbagnatese Italy MV40 Finish 05:48:00
578th Robert Wilson Team Caroni Arluno Scotland MV40 Ribblehead 04:15:49

Numero concorrenti: 597

Il vincitore:
1st Nick Craig Scott UK MV40 Finish 03:08:47

Una sola considerazione:
Ve la potete immaginare una gara di ciclocross dove ci sono 206 concorrenti più forti di SuperGelli?

Classifiche complete qui


Three Peaks Cyclo-Cross Race 2011 from GaVgAs on Vimeo.

lunedì 26 settembre 2011

Eroismi


Se dovessimo credere a ciò che sta scritto su quei miseri fogli bianchi sporcati da lettere e numeri che sono le classifiche di una gara, potremmo dire che Sandropan è andato bene. Proprio bene.
Decimo su tredici arrivati, davanti al nemico Cotella che l'anno scorso l'aveva preceduto, ma soprattutto con un tempo di due ore e dieci, di ben tre minuti inferiore a quello dello scorso anno.

Se la spoglia classifica di una seppur importante competizione dovesse contare davvero, Sandropan si meriterebbe senz'altro un bravo!, una pacca sulla spalla, e magari un premio come riconoscimento del suo valore.

Dopo un decimo posto così potremmo, l'indomani al bar o in ufficio, dire che io sì io lo conosco quello è un tipo che va proprio forte in bici, ah se lo vedeste fare certe curve nei single track o affrontare le salite con quella grinta che solo lui sa tirar fuori dal fondo dell'anima, ah se solo lo vedeste...

Forse durante il racconto i vostri occhi potrebbero inumidirsi nel ricordo delle prodezze del Maestro, ma poi la vostra giornata proseguirebbe così, come se nulla fosse stato, ed il ricordo di una domenica come tante svanirebbe, travolto da chissà quanti e quali altri pensieri.

Perchè, se esiste qualcuno che davvero pensa che siano solo le classifiche a contare, in quel decimo posto questo qualcuno non potrà trovare nulla più che un dieci, un uno e uno zero messi lì, uno vicino all'altro. Due stupidi, insignificanti numeretti.

Altri però sanno vedere oltre. Capire che oltre l'aridità dei numeri vi è qualcosa di profondamente umano.
Una caduta rovinosa, un ammasso di ossa e muscoli che impatta tremendamente contro la dura terra e le dure pietre.
Oltre quei numeri l'odore acre del sangue, la sofferenza, la disperazione, il pianto, la rabbia.

Solo un Eroe sa trovare la forza per rialzarsi e ripartire.

"Oh we can be heroes, just for one day" - David Bowie

giovedì 22 settembre 2011

Gajalonga Dreamin'

Sandropan guarda il monitor con sguardo assente. Ha gli occhi aperti, ma sogna. Anzi sogna, ma riesce a tenere gli occhi aperti. Tecnica perfezionata in anni di esperienza e di esercizio.
Google Maps, Udacino, Master mtb, Milano Manetta, il blog di Paolo Isola. I soliti giri sul web. Ma il video del mac è sempre più sfocato. Sempre più sfocato. Sempre. Più. Sfocato.
...
Il cartello in autostrada indica Novara Est. E' qui che si esce. Papà hai preso le tessere e i soldi per l'iscrizione? Le ho prese. Il bar in paese è già pieno anche se è domenica ed è presto, tanta gente, molti sono ciclisti. E' strano non conoscere nessuno.
Bevo un caffè.
Sono al parcheggio, ecco un posto libero. Quelli dell'auto di fianco mi salutano, sono gentili, quasi ossequiosi. Ciclisti che si stanno già riscaldando passano in bici dall'altra parte della strada, mi guardano e parlottano tra loro.
L'iscrizione è al solito posto, mettiamoci in coda prima di cambiarci. Prego, venga pure! Ma, e la coda? Venga, lasci stare, per lei non c'è bisogno della tessera, venga avanti, grazie, buongiorno, grazie per essere venuto.
Quello è Sandropan con suo figlio! Forse è uno che gli assomiglia! No è lui! Non è lui, sì è lui. E' ingrassato, E' dimagrito. Ha i baffi. Faccio finta di non sentire.
Ho gli occhi di tutti addosso. Metto la crema riscaldante e i ragazzi attorno e mi guardano e annotano la marca del tubetto che sto usando.
La mia bici è la più bella. L'unica coi freni a disco e i tubeless, diversa da quella finta biammortizzata verde coi tubi grossi, che regalavano coi punti dal benzinaio una decina di anni fa. Le bici qui sono tutte verdi, tutte uguali e pesantissime, marchiate Pininfarina.
Ecco il campione locale. E' un tipo grassoccio, con le gambe pelose; al posto del casco indossa un cappello da alpino. La sua Pininfarina ha un cestino di vimini legato al manubrio, e pedala con la sella bassa tutta indietro. Non sembra un vero campione, non sembra nemmeno uno che va in bici.
Ora sono in griglia. ecco Robert Wilson e Tony Marchese. Sembrano due fenomeni. Sono venuti per contendersi il primo premio, televisore al plasma 50 pollici più coppa più mazzo di fiori.
Gli altri concorrenti sembrano un po' tutti uguali, occhialoni scuri, zainetto, maglietta di lycra Nike e un aspetto che li fa assomigliare più a dei surfisti che a dei ciclisti. Gente che non è abituata a fare fatica.
Nessuna maglia di squadre, a parte quelle dei due campioni Wilson e Marchese. Sono loro le superstar, anzi lo erano fino a che non si sono accorti che c'ero anch'io.
I due mi guardano con evidente antipatia, ma ora lo speaker sta parlando di me, elenca i miei successi e dice che sono il favorito. Io? Sì, tu, quelli lì li batti senza problemi, mi dice il tipo che sta alla mia sinistra e che si soffia il naso in un fazzoletto tutto ricamato. E' un ragazzone coi capelli rossi, un casco enorme e lo zainetto sulle spalle pieno di cose buone da mangiare. Mi osserva con ammirazione, si sposta per lasciarmi spazio in partenza.
Ma quelli forti, il Gallone, il Bedogni, quelli che di solito mi danno venti minuti quando va bene? Non li vedo. Forse non arrivano. Forse li ho sognati, non sono mai esistiti.
Silenzio. Shhhh.
Manca poco al via e sono tutti emozionati, lo sono anch'io.
Un tipo con la barba vestito con una tunica bianca spara in aria. E' il via.
Parto piano come al solito, anche più piano, ma la bici sembra vada da sola. Al mio fianco ci sono solo Robert e Tony La Pantera, in evidente affanno. Cento metri più indietro il polverone alzato da una mandria di ciclisti. Tutti sgomitano e sembra che facciano una gran fatica, ma vanno piano, non capisco perchè vadano così piano. Meglio così.
Guardo il contachilometri, trenta all'ora. Non è tanto, ma è molto di più degli altri. Forse è vero che sono forte, provo ad accellerare, quaranta, cinquantadue, settantacinque! Mi guardo attorno, sono rimasto da solo. Mi concentro sulla bici, sento il rumore delle ruote sul terriccio. Quello dev'essere il Ticino.
Sul percorso i tifosi mi chiamano, sono sempre di più, diventano due ali di folla, molti scattano foto e video coi telefonini. Oggi vinco, eccome se vinco. Il traguardo è là in fondo a questo lungo rettilineo, vedo il gonfiabile arancione. E' fatta.
Scusa Sandropan. Ma questo chi è? Sai leggo sempre il tuo blog. Grazie. Anche mia moglie lo legge, e qualche volta anche mia mamma, che è anziana ma è ancora una donna in gamba. Bene. Perchè sono fermo a parlare con questo? Ho letto che vai in Corsica, ci sono stato anch'io! Sto perdendo tempo, se il tipo non mi molla è un casino. Sai proprio a Bonifacio, ci sono passato in moto nel novantacinque, c'è sempre un gran vento.
Vedo uno che passa fortissimo, riconosco la sua divisa, è Tony Marchese. In lotta con Wilson, passa anche lui. Vorrei ripartire ma quello che mi parla si tiene attaccato al mio manubrio e non lo molla, Non mi dovevo fermare. Passano tutti. tutti assieme. Sono angosciato, poco fa ero un campione, stavo vincendo. Il tipo continua a parlare. Lasciami andare via! Mi guarda perplesso e non capisce che ho fretta, ora mi lascia, riparto ma è tutto diverso, adesso anche la mia bici è una Pininfarina, le gambe sono pesantissime, gli ultimi metri mi sembrano un calvario.
Passo il traguardo, ultimo, come al solito, anche peggio. Sconforto totale.
Poletti, l'uomo al computer delle classifiche, si avvicina. Come la gestiamo questa faccenda dell'iva al ventuno per cento? Non è la voce di Poletti.
...
Senta, come la gestiamo quest'iva al ventuno, ci ha pensato? Mi scusi, ero concentrato su un problema di ordine logico al quale faccio fatica a trovare una soluzione. Mi diceva dell'Iva al ventuno per cento?

lunedì 19 settembre 2011

Siete uomini Alfa o uomini Beta?

Come tutti coloro che posseggono un computer. anche Sandropan passa ore ed ore sul web, per approfondire ed ampliare il proprio conoscere; oltre ai soliti siti di bici, di surf, di musica e di notizie noi sappiamo con certezza che Egli segue diversi altri blog, per interesse o per semplice curiosità.
Tanto, per fare un paio di esempi non è un segreto che il Maestro apprezzi lo stile di Brady, o che, pur non nutrendo simpatia per Localove, che giudica un personaggio assai discutibile, lo stimi per la sua brillante conduzione del blog Milano Manetta.
Ma quello che non tutti sanno è che la sua vera musa ispiratrice si chiama Paolo Isola.
Perchè alcuni suoi articoli sono da antologia, non tanto per la forma quanto per i concetti espressi.
Perchè Paolo Isola non è solo un bloggaro e uno sportivo, ma è un filosofo, o per meglio dire un sociologo.
Perchè il resoconto del Viaggio per Single in Costa Azzurra è un'opera d'arte moderna.
Perchè la classificazione del genere umano, diviso tra uomini alfa e uomini beta, ha condizionato il pensiero del Maestro ed alimentato accese discussioni estive e non.

http://paoloisola.myblog.it/archive/2011/07/28/corsa-a-piedi-e-masturbazione.html

ATTENZIONE: La lettura di questo e di molti altri post di Paolo Isola è sconsigliata ai minori di anni 21

domenica 18 settembre 2011

Gajalonga: Sandropan vorrebbe non farla, ma non riesce nel suo intento.

"Senti Lorenzo, la Gajalonga: Facciamo che non la facciamo. Però domattina, visto che dovresti andare a prendere i pedalini che ti porta il Cavalieri, ci svegliamo un po' più tardi e andiamo con la bici da corsa a vedere la gara."
L'idea piace, soprattutto quello che non piace è fare una gran fondo nelle pozzanghere. Per questo genere di imprese basta e avanza il ciclocross.

Ma questa mattina a svegliare il Maestro sono i tuoni e il rumore degli scrosci di pioggia. E anche la bici da corsa è scartata.
Sono quasi le dieci; per cercare di dare un senso alla giornata uggiosa, Padre e Figlio vanno a Galliate in auto. Ma, sorpresa delle sorprese, al solito santuario da dove parte la Gajalonga non c'è quasi nessuno, sono rimasti solo i giudici.
Gara sospesa, si rifarà domenica prossima.
Ma come? Non vale! Questo equivale a bigiare la scuola in un giorno di festa! Sandropan protesta, ma non c'è nulla da fare.
L'operazione Non Facciamo La Gajalonga è miseramente fallita.

Tramonto a Tonnara (Bonifacio) 
Non sono passate nemmeno tre settimane, ma sembrano tre anni.

sabato 17 settembre 2011

Galliate: Sandropan è indeciso



Ore 20:15. Piove. Anzi diluvia.
Se domattina sarà ancora così chissà che sia la volta buona che all'ora della sveglia il Maestro si giri dall'altra parte.
Ma la gara, lo spirito sportivo, l'allenamento, la preparazione, il Polase Sport?... Non ci si comporta in questo modo, proprio no!

Mah... salta la 24 ore di Milano, tirando un bel pacco a tutti gli iscritti che si erano preparati, organizzati eccetera, e Sandropan non può saltare una gara?
http://www.24hmilano.it/24h/blog.html?mod=blog&op=view&id=139




giovedì 15 settembre 2011

Ponte Vecchio, la miracolosa guarigione del Tenente ed il circuitino freeride.



Molti di voi sicuramente si ricorderanno di quell'uomo, detto il Tenente, guarito da un fastidiosissimo mal di schiena con l'innovativo metodo dell'imposizione virtuale delle mani ad opera di Sandropan.

http://sandropan.blogspot.com/2011/02/video-shock-sandropan-impone-le-mani.html

http://sandropan.blogspot.com/2011/02/ivdmad-arrivano-i-primi-riscontri-la.html

Bene, questo paziente, che ama definirsi miracolato, oggi non solo conduce una vita normale, ma ha anche ripreso ad andare in bici, addirittura praticando il freeride nel circuitino di Ponte Vecchio di Magenta.

E, dimostrando una volta di più il suo attaccamento alla vita, egli manifesta una grande passione sportiva (Ndr: che continua a coltivare grazie all'opera virtuale del Maestro), e lo fa proponendoci questo bellissimo video, da lui girato proprio lì a Ponte Vecchio, sugli stessi sentieri dove si è corso domenica scorsa.
Cosa dire? Siamo davvero orgogliosi di potervi presentare in anteprima assoluta l'opera di questo discepolo così immensamente riconoscente a Sandropan per la grazia ricevuta.

Grazie Tenente, ma soprattutto grazie Sandropan!








martedì 13 settembre 2011

Ponte Vecchio di Magenta, Sandropan non si accontenta, Paraponziponzipò

A Ponte Vecchio di Magenta il Maestro sfiora la vittoria e capisce di avere le potenzialità per diventare un Campione con la S (Quella di Sandropan, ovvio) maiuscola.

Arriva ottavo di categoria su undici partenti, compiendo due spettacolari sorpassi ed approfittando astutamente del ritiro di Simionato.
Peccato solo che Sartor sia riuscito a riparare la gomma bucata così in fretta e che Belcastro abbia proseguito nonostante un pedalino rotto, altrimenti sarebbe arrivato sesto.

Se poi Gallone e Gelli fossero andati a fare l'Europeo a Burolo (da Vercelli non è affatto lontano) sarebbero state altre due posizioni guadagnate ed un ottimo quarto posto.
E se il Borsani e il Meroni avessero optato per la Freccia dei Vini a Mezzomerico, cosa possibilissima visto che ci sono stati oltre 250 partenti anzi non si capisce perchè proprio loro non ci siano voluti andare, Sandropan per vincere avrebbe dovuto battere solo Alban, che lo ha preceduto solo di un paio di minuti, recuperabili con una partenza un pochettino più aggressiva e una pressione leggermente più bassa dei pneumatici.

Appare fin troppo chiaro come un Sandropan così forte da poter vincere una gara senza fare nemmeno troppa fatica non possa che dare fastidio, e forse per questo giudici ed organizzatori non hanno tenuto conto delle attenuanti e lo hanno punito dandogli solo il Sacchettone dell'ottavo posto, anzichè premiarlo come vincitore.

Ma domenica c'è la Gajalonga, e per il Maestro potrebbe essere quella l'occasione giusta per rifarsi dell'ingiustizia subita...


Sandropan, atleta di punta della G.S.Garbagnatese


lunedì 12 settembre 2011

Sandropan rap-risponde a Brady

Sandropan, invitato da Brady e compari al simposio poetico, e dispiaciuto di non poter andare a causa della distanza, dopo essersi risvegliato dal sonno degli ultimi 30 giri del Gran Premio di F1, prepara un videomessaggio rap per il collega bloggaro veneto.

N.B. Nel rispetto della autentica tradizione rap, il testo è assolutamente cretino e serve solo a far combaciare le rime.

sabato 10 settembre 2011

Rap Battle

Sandropan, dopo essere arrivato alla soglia del quattrocentesimo post, non si accontenta più di scrivere sul suo blog e ogni tanto decide di invadere anche quelli degli altri bloggari.
In particolare in questi giorni si è accanito su quello di Bradypus, dando vita ad un'autentica battaglia a colpi di commenti in rima:

http://bradypusrunner.blogspot.com/2011/09/lasciva-contesa.html

Sarà finita qui? Mmmm... Girano voci che il Maestro stia per combinarne una delle sue!

mercoledì 7 settembre 2011

Sandropan come F

E' un guaio. A volte le cattive amicizie sono in grado di contaminare anche gli animi più puri.
Sandropan questa volta si è comportato come F, da egli stesso considerato come uno da non prendere mai ad esempio. Ed invece...

Ma vediamo come si sono svolti i fatti:

Pur non ufficializzando la notizia sul blog, da qualche mese il Maestro ha abilmente fatto correre la voce che sarebbe andato a fare la Three Peaks, epica gara di ciclocross di 64 Km, di cui una dozzina bici in spalla, che tutti gli anni alla fine di settembre si svolge nel cuore dell'Inghilterra.

E così, esattamente come avrebbe fatto F, nominava questa Fripìcs con perfetto accento londinese e con la naturalezza tipica di chi è abituato a fare le gare dal sapore di impresa, quelle fatte su misura per quel tipo di uomini talmente forti che si vedono solo in alcuni documentari della National Geographic.

Fino a quando, e questa è storia recente, al momento di prenotare il volo e trovandosi quindi con le spalle al muro, Sandropan ha dato forfait adducendo la solita banale scusa, quella del lavoro , con Il tipico atteggiamento di quello che lavora solo lui e gli altri non fanno niente, o niente di importante.
Il serio professionista ha improvvisamente avuto il sopravvento sul fenomenale sportivo.
Come da copione.

E ora cosa farà il Maestro? Come ne uscirà?
Probabilmente cercherà di rimediare alla brutta figura, e lo farà usando la stessa tattica di F, ovvero alzando il tiro, magari cercando sul web una gara di 150 km di cui 40 bici in spalla, nelle Foresta Nera, o in Alaska o in Madagascar, paracadutato con la bici dall'elicottero e armato di fucile per difendersi dai coccodrilli. Se i chilometri non bastassero potrebbero diventare anche due o trecento, e i coccodrilli diventare lupi od orsi bianchi, tanto Egli sa benissimo che anche quella gara non la farà mai.

Per intanto il pacco ai suoi amici Wilson, Supergellli, Localove, Pirozzini, Allegranza nonchè Campione Cattadori è tirato. Anche per colpa di F e dei suoi cattivi insegnamenti.

Questo energumeno non è F, ma Nunzio, campione di wrestling di qualche anno fa.
Anche lui vorrebbe sapere chi è questo F



lunedì 5 settembre 2011

A Madonna del Sasso Sandropan supera sè stesso, ma poi sè stesso lo risupera

Tragedia o miracolo? Dipende dai punti di vista.

Se il bicchiere è mezzo pieno si deve parlare di miracolo. Sandropan parte senza molte aspettative di vittoria ma per tutta la prima parte della gara si scatena, soprattutto sulle salite che percorre a velocità di tutto rispetto, e quando si dice rispetto è rispetto.

Se il bicchiere è mezzo vuoto allora è tragedia. Dopo un avvio entusiasmante il Maestro viene fermato da problemucci meccanici e soprattutto dalla pioggia sempre più insistente che trasforma un bellissimo percorso in una trappola mortale. Dunque salite a piedi, ma soprattutto discese a piedi, e alla fine a piedi perfino le pianure. E quando si dice a piedi è a piedi.

Sandropan insiste nel dire che sì, è vero che andava a piedi, ma non così, tanto per fare una passeggiatina. La sua era un'elegante corsetta a fianco della bici. Si tratterebbe, secondo lui, di un gesto atletico il cui valore avrebbe dovuto essergli in qualche modo riconosciuto.

Ma i numeri parlano chiaro. Quindicesimo e ultimo tra i gentleman, penultimo nella classifica assoluta, dietro di lui solo un altro povero disgraziato persosi nei boschi sotto il diluvio. Paradossalmente la migliore prestazione della stagione ottiene il peggiore risultato.

Sandropan, molto bravo ma non troppo fortunato a Madonna del Sasso
(foto Mastercrossmtb.it)


sabato 3 settembre 2011

Sandropan esiste

Le mezze stagioni latitano, la gente mormora, le albicocche non sanno di niente e da molto tempo anche la religione non c'è più.
Al suo posto la televisione, la pubblicità, la politica, i cantanti rock, la massoneria e le sette sataniche. Da ogni dove si urla e si strepita per trovare Adepti, che il più delle volte si potrebbero definire semplicemente Clienti. In questo scenario per certi versi apocalittico non è facile orientarsi, e in mezzo a tante bugie è sempre più difficile riconoscere la Verità.

Come biasimare dunque coloro che sospettano che il Maestro sia solo una creatura di internet, un mostro della rete inventato dagli autori di questo blog, e che in parole povere affermano che Sandropan non esiste?

Eppure le apparizioni non mancano. C''è chi dice di averlo visto quest'estate pedalare su sentieri sperduti sulle montagne della Corsica. Altri sostengono di averlo incrociato mentre veleggiava nella tempesta al largo di Capo Pertusato. Altri ancora giurano di averlo riconosciuto mentre suonava con i Ficellu sul palco della Bouvette. Certo, sono situazioni abbastanza insolite ed improbabili, e se vogliamo dirla tutta, assolutamente a sfondo mistico.
In effetti pare che nessuno l'abbia mai incontrato all'Esselunga, o l'abbia visto mangiare i popcorn all'UCI Cinema multisala di Lissone, o in coda in via della Moscova nell'attesa che il semaforo diventi verde.

Sandropan replica all'accusa di non esistere affermando di condurre una vita riservata, in compagnia dei familiari e dei Discepoli più intimi, rifuggendo i luoghi più frequentati dalla gente comune, un po' per una certa forma di snobbismo, un po' per la sua naturale timidezza.

Sarà vero? Allora Sandropan c'è? Si avvererà dunque la profezia secondo la quale il Maestro dovrebbe apparire domani a Madonna del Sasso, sul lago d'Orta, alla gara del Master Sport & Sports?


Sandropan in una rara foto, immortalato in compagnia di un Discepolo
(Dall'archivio fotografico di Lorenzo Bramati)

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